tentativo forse più serio del grande Poeta, ma la realtà delle cose fu più forte di Lui. Riunito allora a Torino il nostro Consiglio nazionale disse, e può ripeterlo oggi, che « le ragioni dottrinarie e programatiche ispiratrici dei diversi movimenti ed organismi sindacali confederali ai quali i singoli lavoratori e i loro nuclei organizzati sono e devono essere lasciati liberi di spontaneamente aderire - nella attuale situazione sociale, caratterizzata da opposte inconciliabili concezioni del mondo e della vita, rendono manifestamente vana, illusoria, ed eventualmente tirannica la chimera di una vera e propria unità sindacale, intesa come imposizione di un sindacato unico, monopolistico e obbligatorio per tutti i lavoratori, e inficiano di volgare trucco ogni iniziativa in quel .senso tanto più quando essa sia limitata nei suoi promotori a una frazione marginale di una sola delle grandi correnti sindacali del paese». Vediamo se oggi le cose sono cambiate. Il pensiero fascista La Confederazione generale del lavoro di fronte alla proposta di una << Costituente sindacale >) risponde: « Ci sono dei punti ai quali la ConfedeBiblioteca Gino Bianco razione del lavoro non può assolutamente rinunciare, perchè costituiscono la sostanza del suo movimento: indipendenza da partiti (sic!) religioni e governi; organizzazione per industria; . adesione alla Federazione sindacale internazionale di Amsterdam ». E, devesi oggi aggiungere, disciplina allo statuto confederale ed ai principii e metodi affermati nell'ultimo suo Congresso. Come uno dei risultati più espressivi della possibilità pratica di questa unità sindacale possiamo - senza entrare nel merito - registrare la recente espulsione dalla Confederazione di tre delegati comunisti « pronta ad essere estesa alle organizzazioni ed agli organizzati che si rendessero con loro solidali>>. Anche l'on. Rossoui afferma che l'« unità sindacale è una necessità assoluta per il lavoro >>, ma aggiunge subito che « essa non si potrà realizzare che sulle basi delle Corporazioni, costituite sul principio nazionale, e cioè unificatore per eccellenza in confronto del principio disgregatore dtll'internazionalismo ». ' Con questi criteri nessuno potrebbe meravigliarsi se noi affermassimo che la unità sindacale può raggiungersi colla accettazione integrale de1 programma sociale cristiano nel seno della Confederazione ita - liana dei lavoratori. 645
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