Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 6 - nov.-dic. 1953

mocrazia, del Paese. Ma la mozione vincitrice è chiara: « Il Sindacato professionale libero ed autonomo è il mezzo di cui la classe lavoratrice si serve per compiere la propria missione storica, la quale adduce alla liberazione di tutto il lavoro socialmente utile, intellettuale e manuale, da ogni forma di asservimento. Il Sindacato lotta sul terreno di classe contro il sistema capitalistico. Esso eleva gradualmente la posizione morale e materiale del proletariato, e, in pari tempo gli conferisce le capacità tecniche, politiche ed amministrative necessarie a gestire la produzione socializzata e a rendersi arbitro dei propri destini ». Ed ancora: « La politica della Confederazione del lavoro, pur essendo più particolarmente volta alla soluzione dei problemi che le necessità quotidiane del proletariato pongono innanzi, ... deve sempre mirare alla proprietd collettiva degli strumenti di lavoro ». Il nuovo statuto confederale poi approvato, non è che una conferma di tali principi e dei relativi metodi. E' quindi evidente che alla confederazione generale del lavoro non possono e non debbono aderire che i lavoratori socialisti. Non basta che le porte di essa siano a tutti aperte. Bisogna che i princi- ' 044 Biblioieca Gino Bianco pii informatori e le finalità .. sue non contrastino con principii e finalità diverse, e, nel nostro caso, coi principii religiosi e sociali dei lavoratori cristiani. Non credo di dovere aggiungere altro. La Confederazione italiana dei lavoratori resta col suo programma spirituale e sindacale che trae la sua ragione di vita dalla grande Enciclica di Leone XIII e da tutto l'insegnamento sociale della Chiesa cattolica. Dòt- · trina e simbolo che la contraddistinguono dall'errore socialista, come dalle deviazioni nazionalistiche. L'unità sindacale Io convengo coll'on. D'Aragona che « ogni qualvolta il proletariato si trova in perìo- . di di bavaglio e di tormento, e ognuno si sforza di cercare una soluzione alle difficoltà della situazione, si versano fiumi d'inchiostro intorno alla questione dell'unità sindacale». Ciò è avvenuto nel 1922, durante la violenza maggiore e l'insurrezione fascista. Il fatto ha commosso la mente e lo animo nobilissimo del Poeta illustre Gabriele D'Annunzio, che sperò congiungere intorno alla sua « Carta del Carnaro » le forze lavoratrici italiche. Noi c'inchiniamo dinanzi al

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