considerazioni in buona parte rispondenti ai nostri postulati programmatici; il dis&enso è nelle conclusioni. Non parlo della sua concezione politica dello Stato, che profondamente da noi diverge, nè dei compiti legislativi atti a sviluppare la produzione nazionale, sui quali posso consentire, ma rilevo questa richiesta: « La creazione di un organismo rappresentativo dei diversi fattori della produzione, per stabilire i rapporti giuridici che devono intercorrere tra i fattori stessi (capitalisti, tecnici, professionisti, lavoratori) in vista di un sempre più ordinato sviluppo della produzione. Questo organismo rappresentativo non può essere che la Corporazione, cioè un consiglio di carattere tecnico giuridico, dove tutte le organizzazioni di classe dei produttori, giuridicamente riconosciute, saranno egualmente rappresentate e le loro deliberazioni serviranno ad orientare il Parlamento sulle condizioni della produzione nazionale e dall'altra a derimere quelle vertenze che possono sorgere fra le diverse classi interessate alla produzione». Ebbene noi, salvo una maggiore precisazione dì termini ed una più limpida affermazione di tutela degli interessi del lavoro possiamo in teoria 640 Biblioteca Gino Bianco riconoscere buone le proposte dell'on. Racheli che,. del resto, .. sono tutt'altro che nuove. Ma quando pensiamo che, proprio a conclusione della sua relazione, il Congresso delle Corporazioni fa una affermazione monopolistica e vuole che lo Stato riconosca non « tutte le organizzazioni di classe » ma solo i « Sindacati nazionali » facilmente comprendiamo dove si andrà a finire, e come la nostra concezione dei rapporti e dei doveri dello Stato verso le classi lavoratrici riuscirebbe completamente travisata. Ci si obbietta: Questo può essere il desiderio dei corporazionisti e non la volontà del Governo e della Commissione di studio. Ma ce ne dissuade subito il presidente della Commissione, sen. Gentile, il quale, nel discorso di apertura, dopo aver fatto l'elogio del « sindacalismo nazionale », di - ce: << Queste Corporazioni, la cui organizzazione progredisce giorno per giorno con ritmo costantemente accelerato sotto la guida genialmente moderatrice del nostro on. Rossoni, mettono innanzi ai poteri dello Stato, come non mai nel passato, la massa popolare non più dispersa e confusa nella amorfa accumulazione quantitativa degli astratti individui tutti uauali, postulati
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