Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 6 - nov.-dic. 1953

ne avrei desiderato rilevare poi le nette contraddizioni che, pur nel campo sindacale fascista, si sono manifestate e si manifestano in episodi e critiche alle affermazioni teoriche, ma credo che i Delegati partecip·anti al nostro Consiglio nazionale l'hanno già fatto per loro conto. La realtà compie il suo cammino inesorabile. E ne riparleremo certo l'anno prossimo. Forse non per nulla una mozione dell'on. Cucini al Congresso delle Corporazioni, trattando del livello di vita delle classi lavoratrici in confronto alla potenza dell'economia nazionale, dice tra l'altro: « ... afferma pure ehe se l'interesse superiore della Nazione e della produzione può in taluni momenti porre un limi te al salario per norma esso deve porre un limite al profitto ... ». · Chissà come faranno i fascisti, an ti partecipazi~nisti agli utili, anti azionaristi operai, anti controllori delle aziende, a « porre un limite al profitto! ». Legislazione sociale f aacista Diamo prima la parola ai fatti: Dall'avvento del fascismo al potere, malgrado i complimen636 B1011uLecaGino Bianco ti al corporazionismo, noi registriamo: a) la soppressione del Consiglio superiore del lavoro per il quale era in corso una salu-. tare riforma, e che fu per anni una tribuna notevole di alti dibattiti e di studi e propo- ~te benefiche nel campo della legislazione sociale. Ad esso si è sostituito un amorfo Consiglio della Economia nazionale che, a quanto sembra, è destinato si e no a riunirsi una volta all'anno per sentire le relazioni predisposte dal Ministro; · b) la ricostituzione, per due volte. del Consiglio superiore dell'emi•~razione che, dopo un sonno biennale, durante il quale hanno imperato il Commissario generale e forse il Ministro, si è riunito in questi giorni per riprendere le sue funzioni consultive; e) un decreto sull'orario di lavoro che, per quanto {!eggiore delle proposte parlamentari già in corso ed in contrasto colla convenzione di Washington - dal Governo italiano approvata con riserva - noi riteniamo abbia contribuito a salvare la conquista delle otto ore già in Italia raggiunta dalle libere organizzazioni sindacali, ma minacciata dalla crisi economica e dalla reazione padronale; d) la ratifica di alcune

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