'ta. Il rnezzad-ro romagnolo nella maggior parte dei casi ha conseguito il suo scopo attraverso l'affittanza e la mezzadria, e mediante i suoi sforzi tenaci, la sua accortezza e i suoi risparmi. Se si pensa che sin dal 1911 die·ci su sedie{ milioni depositati presso la Cassa di Risparmio di Ravenna awartenevano a coloni ravennati, e se si tien presente che press' a poco così avveniva in. tutte le altre città romagnole (che, come abbiamo visto, non hanno nessuna importante industria la quale non dipenda dalla produzione agricola), comprenderemo facilmente la importanza dell'elemento colonico nella vita ro.magnola, la quale da un giorno all'altro può essere gravemente minacciata di fallimento se i contadini ritirano i loro depositi presso gli istituti di credito cittadini, oppure ridotta alla fame se si rifiutano di portare in città i loro prodotti. Questo era lo stato delle cose prima det.la guerra. Ora bisogna ag,giungere che forse più del 206/o dei mezzadri romagnoli sono diventati proprietari, come ha già dimostrato il Bellucci, il quale, seguendo dati statistici precisi, ha scritto che nella sola provincia di Ravenna nel sessennio 1915-1920 sono stati venduti. dagli antichi proprietari Biblioteca Gino Bianco ai contadini la bellezza di 2455 fondi! Delineate così le due categorie nuove dell'agricoltura romagnola, ci riuscirà più agevole considerare la lotta per le trebbiatrici combattuta nel 1908-10 tra le cooperative da una parte ed i mezzadri dall'altra. La questione ebbe allora una grande risonanza anche fuori della regione, perchè elementi passionali estranei la deformarono, ingrandendola. La' lotta fra i gialli e i rossi fu considerata, o dal lato politico, quale una lotta fra repubblicani e socialisti, oppure dal solo lato tecnico-giuridico, quale una elegante ,questione di competenza de,gli istrumenti di lavoro. Entrambe le consideraziàni non esaurirono la verità, che è diversa. N è l'ordine emanato nel luglio 1908 dalla socialista Camera del Lavoro di Ravenna alle Camere dipendenti, perchè nel lavoro di trebbiatura venisse abolito lo « scambio delle opere » ( era l'usanza patriarcale del reciproco aiuto fra contadini nelle opere straordinarie, e vigeva specialmente nel Faentino), n-è il monopolio delle macchine rivendicato per loro dai braccianti furono le cause principali det sanguinoso e lungo dissidio di quegli anni; ma la 607
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