Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 6 - nov.-dic. 1953

Bib _ largamente servito: essendo la Romagna, come è noto, una delle regioni più esportatrici di prodotti agricoli in Italia. E' altrettanto facile capire che la ricchezza di cui .veniva perciò a beneficare doveva creare fatti nuovi, e nuove condizioni nei rapporti sociali ed economici della regione, atti a trasformarla profondamente. La lotta per le macchine Le categorie che. pi.ù beneficarono di questa nuova ricchezza furono i braccianti organizzati ed i mezzadri. Da semplici imprenditori di lavoro quali erano in principio, le cooperative operaie, mediante la capitalizzazione dovuta al risparmio degli. associati e dagli utili loro procurati dalla perizia tecnica dei dirigenti divennero enti industriali proprietari e dei mezzi di produzione e della materia da lavoro. Il sapere che nel 1920 nella sola provincia di Ravenna la Federazione socialista delle cooperative coltivava ha. 8.054,98 di terreno del quale più della metà gli apparteneva, dà un'idea deHa importanza industriale e finanziaria assunta dal movimento cooperativo in Romagna, nella considerazione del quale 1biso,gna non dimenticare il Consorzio Autonomo delle cooperative, il 606 Gino Bianco , quale, quantunque a.pparentemente ispirato ad altri concetti dai suoi diriigenti repu-bblicani col peso dei suoi organizzati e dei 6.347,28 ettari da lui ,coltivati (dei q.uali, anche questi, buona parte di diretta proprietà consorziale), volente o nolente corroborava la azione delle cooperative socialiste ai cui concetti di classe ed ai cui metodi di lotta era costretto di uniformarsi. L'altra categoria di lavoratori che ,beneficò del nuovo stato di cose e della ricchezza che ad esso conseguì, è stata quella dei mezzadri. Parchi e risparmiatori per natura, e sobri perchè lontani dalle città, i mezzadri. romagnoli dapprima ostili per un naturale senso di diffidenza e per ignoranza, all'introduzione dei mezzi di lavoro meccanici, della concimazione fosfatica e della razionale rotazione delle colture patrocinata, come abbia.m visto, dalle cooperative (e dal prof. Adolfo . Bellucci della cattedra annbulante di agricoltura di Ravenna che della rinascita agricola romagnola è un apostolo); allorchè si accorse della loro utilità furono solleciti nella accettazione e nella applicazione. Il trasformarsi, d'altronde, della proprietà li aiutò oltremodo nell'effettuazione del loro più caro desiderio consistente nell'acq1tisto della ter- ..

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