Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 6 - nov.-dic. 1953

sformarsi dell'innato campanilismo romagnolo, nella esigenza decentratrice postulata dai revisionisti repubblicani, i quali, nella ricchezza della regione dovuta allo sviluppo della agri-coltura, e nella conseguente coscienza della loro superiorità nei contadini, potrebbero trovare un fecondo terreno di propagazione. Sul primo non è necessario più oltre parlare, poichè, in quanto fenomeno di selezione e di classe non ha oggi ragione alcuna di esistere; ma in quanto al secondo si deve avvertire che non è detto che non possa eventualmente assumere i caratteri concreti di una vera esigenza rivoluzionaria quale espressione della rivolta dei produttori e dei contribuenti, qualora il dominio compressore di una oligarchia di liberticidi e di parassiti, impoverisca ancora di più la nazione. Quali enti industriali le cooperative hanno inoltre il merito di avere promossa la industrializzazione della agricoltura, servendo dapprima quale esempio, poi quale temibile concorrente, a svecchiare la patriarcale agricoltura romagnola. Si può dire ohe siano state le cooperative a promuovere la rotazione razionale delle colture, che prima dell'80, epoca della loro costituzione, Biblioteca Gino Bianco non avveniva, come si può dire che siano state esse le piime a proniuovere la coloniz-. zazione interna, di cui si è tanto parlato; senonchè sin dal 1883 una colonia di operai roona-gnoli ( seicento ,circa) fu · spedita ad Ostia ad eseguirvi lavori di bonifica che furono fatti in modo encomiabile, anche se l'on. Mussolini non ha avuto la bontà di ricordarli nella recente inaugurazione della ferrovia Ostia-Roma, da essa, in gran parte, costruita. Il merito maggiore però, di esse· cooperative quali enti produttivi, è stata l'introduzione nell'agricoltura della concimazione fosfatica, che, oltre a moltiplicare i prodotti del suolo, ha arricchito e trasformato i terreni; e reso possibile il formarsi di industrie annesse alla agricoltura, facendo sorgere nelle varie città romagnole prosperosi zuccherifici (è stato scritto che quello di Mezzano è il più grande d'Europa), fabbriche di mar1nellate per la trasformazione dei prodotti frutticoli di Massa Lombarda e di Cesena, e vaste cantine (Lugo), a cui ha fatto seguito l'incremento della industria zootecnica specialmente concentrata nelle città di Lugo, Faenza e Russi. Inutile· dire che tale sviluppo si è manifestato contemporaneamente allo sviluppo dei mezzi di trasporto di cui si è 605

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