rali al tem.po stesso, nes• suno può fare il proprio vantaggio a danno o in frode al vantaggio del proprio compagno o del proprio_ vicino. Principio educativo che anche nel mantovano fascista ha scritto nella propria bandiera un vecchio motto, sempre nuovo, perchè universale ed eterno: « Tutti per uno e uno per tutti ». Se così non fosse, questi esperimenti potrebbero sì costituire degli episodi interessanti di un determinato clima storico, ma la loro natura sarebbe artificiosa ed effimera e la loro caduta inevitabile e a breve scadenza, perchè nessun uomo può e deve rinunciare o andar contro ai proprii interessi economici. L'atteggiamento ,padronale Abbiamo trascurato alcuni dettagli, degni pure di rilievo, per non appesantire questo scritto: quello ad esen1pio che ogni partecipante è accompagnato da una donna « facente parte integrante della compartecipazione »; e quello della istituzione dei « primi uo- •mini >>, una specie di consiglio di azienda che rappresenta la collettività nei confronti del conduttore e i cui poteri sono quelli stessi riconosciuti al <<reggitore» nelle famiglie coloniche; ma prima di tirare i .remi in barca dobbiamo farci u·na dQmanda: « Come veBiblioteca Gino Bianco dono questi esperimenti i proprietari terrieri? ». I dati economici riporta ti più sopra si riferiscono sol tanto a lavoratori e un bilancio del reddito padronale in queste imprese non è ancora sta - to istituito. Senza dubbio esse lasciano al conduttore - nella direzione e nell' amministrazione dell'azienda - una libertà maggiore che non nelle conduzioni famigliari, ed è da presumere che il più intenso e più accurato lavoro dei compartecipanti e dei mezzadri interessati al prodotto, e quindi la maggiore produzione che ne deve conseguire, vadano anche e principalmente a beneficio · del proprietario. Forse ciò che più disturba è la parola « collettivo ». Il segretario della Federazione Agricoltori dott. Luigi Dell' Aringa deve essersene reso conto. In un articolo riportato nel citato volume dell' Aimi, scritto all'indomani della stipulazione dei nuovi contratti agrari, egli si compiace del fatto avvenuto, constata i buoni esperimenti già in atto e prevede giustamente che « l'urto di interessi fra due categorie incaricate della produzione si attenuerà di molto », ma è sintomatica questa frase; distaccata di peso da quell'articolo: « Il collettivismo del primo ventennio ·del nostro secolo - egli scrive - cede il ·passo, abbattuto da una gioyentù ga588
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