famigliare e collettiva » stipulato il 13 gennaio 1932 fra le due Federazioni provinciaìi fasciste degli agri col tori e dei lavoratori agricoli: « Colla applicazione del contratto provin~iale di compartecipazione collettiva e famigliare - afferma non senza orgoglio quel documento si intende promuovere un sistema integrale di conduzione delle aziende agricole meglio rispondente ai bisogni dell'agricoltura. Contemperando gli interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori nel campo della collaborazione fascista, si vuole soddisfare alle suI,>reme necessità sociali ed economiche della Nazione conformemente ai dettami del Fascismo. Elevando il sistema di compartecipazione parziale a compartecipazione generale, e la con1partecipazio~e individuale a compartecipazione collettiva, fissando e legando in tal modo i lavoratori alla terra, colla loro partecipazione diretta alle spese ed agli utili delle gestioni aziendali, si determina un mezzo efficace di lavoro e produzione, si trasforma gradualmente il bracciante agricolo in lavoratore produttore, si realizza il principio della collaborazione spontanea attuando i postulati del Regime Fascista ed i principi sanciti dalla Carta del Lavoro ». Uno dei caratteri più notevoli delle compartecipazioni 586 Biu ..'"'.". ''""aGino Bianco mantovane è dovuto agli effetti che l'imponibile di 1nano d'opera produce sulla occupazione dei braccianti: mentre nelle altre provincie, in condizioni quasi uguali, la 1naggiore occupazione che l'imponibile tende a determinare si suole suddividere fra tutti gli avventizi i quali continuano a spostarsi per turno dall'una all'altra azienda, a seconda della richiesta di lavoro; nel mantovano invece i braccianti vengono fissati, sia pure parzialmente, ad ogni singola azienda, presso la quale lavorano tutta l'annata agraria. Una categoria nuova viene a crearsi di lavoratori «aziendali» obbligati per tutta l'annata agraria o per quel determinato numero di giornate imposto alle aziende, in contrapposizione alla categoria degli « extra-aziendali i quali continuano a restare avventizi in balia delle mutevoli vicende del mercato del lavoro. Questo processo non è privo di inconvenienti, perchè non tutti i braccianti del mantovano riescono a sistemarsi. Il dott. Pagani dell'Istituto Superiore Agrario di Milano nell'inchiesta compiuta per incarico delle due Confederazioni nazionali dell'agricoltura scrive a questo proposito: « Coll'im - ponibile normale si sistema bene appena il 44.0/0 dei braccianti esistenti; con la maggiorazione consentita si sistema discretamente il 660/o.For-
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