Recenti informazioni, le quali concordano con quanto sull'argoJl}ento ebbe a pubblicare il prof. Zeno Vignali su « L'Italia Agricola », indicano invece un notevole peggioramento: ora, in quei poderi, risultano minori i capitali di impianto e le scorte vive e morte, minori e spesso abolite le concimazioni chimiche, trascurate le operazioni culturali e la selezione delle sementi e del bestiame; senza contare l'irrazionale frazionamento a cui vanno soggetti i poderi, per il diritto che hanno tutti i componenti la famiglia colonica alla loro parte di eredità. La grande fattoria del Barone Franchetti disponeva di una direzione tecnica e amministrativa, di capitali sufficienti, aveva una maggiore tendenza agli investimenti, ed era in grado di sviluppare nel modo migliore le industrie agrarie per la trasformazione dei prodotti ·del suolo, utilizzando i vantaggi che sono peculiari alla piccola e quelli della grande impresa. Il relatore stesso; non sospetto di socialismo scriveva: « Quando le masse rurali avranno raggiunto coll'istruzione un alto grado di civiltà, le molteplici cooperative di acquisto, di vendita, di direzione tecnica, latterie, cantine, oleifici sociali e via discorrendo, potranno supplire alle man~oni oggi Biblioteca Gino Bianco esercitate dalla grande proprietà senza che l'economia nazionale ne abbia a soffrire ». Piccola e grande impresa Queste conclusioni alle quali giungeva il senatore Faina per il compartimento àa lui studiato, sono un po' le conclusioni alle quali si potrebbe arrivare in tutte le zone a mezzadria, e non soltanto in esse. A rischio e pericolo di scandalizzare molti professori d·agr9nomia, vittime spesso di schemi prestabiliti, mi sen1bra logico poter afiermare che queste combinazioni della piccola e della grande impresa - le quali possono trovare uno sviluppo rilevatissimo nella cooperazione - sono in linea assoluta, vale a dire in principio, superiori ad ogni altra forma di conduzione agraria. Infiltrando nelle campagne le industrie trasformatrici dei prodotti grezzi sul suolo, esse hanno dato il maggior im - pulso al progresso agrario in tutti i paesi: il caseificio sociale e le società di controllo dei bovini lattiferi hanno insegnato ai piccoli allevatori il modo più utile di alimentare e selezionare il proprio bestiame per ric·avare il maggior prodotto di latte col più alto titolo di grasso; le cantine sociali, col valutare le uve in base al loro tenore alcoolico e ai loro pregi intrinseci, 583
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