vore del conduttore o locatore o a favore del colono a seconda che si trattava di terreni al disopra o al disotto di una determinata fertilità n1arginale. Nel patto stipulato per la provincia di Parma il 15 maggio 1930 presso il Ministero delle Corporazioni, scaduto 1'11 novembre 1933, era ammessa la quota di conguaglio a favore del locatore, ma in via affatto eccezionale << nei poderi di pianura o pianeggianti dotati di buoni fabbricati in favorevoli condizioni irrigue, oppure in piena produzione ». Nei terreni invece al disotto di una determinata fertilità, la quota di conguaglio era ammessa a favore del mezzadro. Sta di fatto però che la quota di conguaglio era quasi sempre a carico del mezzadro e quasi sempre in una misura taln1ente elevata da ridurLATERRAE I « POPOLARI n Il congresso di Napoli del P.P.I. si occupò principalmente del problema della terra. La corrente estrema, tendente alla socializzazione, venne guidata dall'on. Miglioli di Cremona, quella classica (piccola proprietà, e conduzione, af!ì,tto · e mezzadria) dall'on. Martini di Firenze. Biblioteca Gino Bianco re talvolta ad un livello cosi basso il compenso del lavoro mezzadrile da dover determinare il colono ad abbandonare il podere. Come impedire ai locatori di premere troppo forte la mano sµi loro mezzadri in questa materia? La misura della "quota,, Le fertilità dei poderi e la quantità e la qualità dei capi tali che vi sono connessi varia, non solo da provincia a provincia o da comune a comune, ma da podere a podere: difficilmente, per questa ragione, la quota di conguaglio poteva costituire materia di contrattazioni collettive. D'altra parte lasciando, èome si è fattp fino ad oggi, che la sua misura fosse stabilita di comune accordo fra conduttore mezzadro, quest'ultimo, per ragioni intuitive, veniva a trovarsi senza difesa e venivano ad essere frustrati gli scopi dell'organizzazione sindacale. Si stabiliva bensì, nei contratti provinciali, un massimo da non superarsi, ma poi, senza contare che· alcuni, per evitare il controllo dei sindacati, sopprimevano addirittura la contabilità colonica, regolando di volta in volta, per contanti, le partite di credito e di debito coi loro mezzadri, tutti o quasi tutti pretendevano di applicare la 571
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