Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 6 - nov.-dic. 1953

formismo senza prospettive. In secondo luogo, non è realistico sperare nell'inverarsi di un movimento sindacale autonomo di vaste proporzioni, capace di inserirsi direttamente nella vita politica ita.liana, senza la compiacente e per lo più carissima 1nediazione di una « testa » politica e di fare storia, se non esiste · una classe operaia, dotata di un certo grado di consapevolezza e ad un livello abbastanza alto di articolazione. Un-a classe operaia che sia in realtà e si comporti, sindacalmente e politicamente, come sotto-proletariato, usabile come massa di manovra da cornunisti o da fascisti in maniera intercambiabile a seconda della congiuntura storica, ha ben poco da offrire oltre il proprio peso, come forza bruta, sopratutto in una situazione di ricatto politico sistematico, e non sente la vocazione del sindacalismo autonomo. Per la sua natura di movimento sindacale responsabile, il sindacalismo autonomo presuppone inoltre una classe dirigente industriale non del tutto insensibile e chiusa ai problemi sociali, abbastanza dinamica e capace di ricupet"O da poter venire spronata con qualche speranza di successo. Ma sappiamo purtroppo cos'è il capitalista italiano: azionato unicamente dal pro- ·Biblioteca Gino Bianco fitto, da realizzarsi attraverso la scarsità più che niediante l'espansione degli investhnenti e della produzione, dotato deUa tipica prepotenza degli impotenti, apertamente o potenzialmente fascista. . Di tali premesse v'è traccia nella relazione generale del segretario coordinatore della UIL, Italo Viglianesi. E' un parlatore fermo; il discorso gli si sviluppa con calma, gli argomenti si accumulano a poco a poco fino a trovare, spesso, accenti persuasivi. Non cerca di essere brillante a tutti i costi; ripete, con molta convinzione, formule che la propaganda di dieci anni ha consunto, come se le avess'e scoperte un quarto d'ora prima. Tre anni fa i dirigenti della UIL erano generali senza esercito. Oggi sembra che lo esercito vada formandosi, fra difficoltà. di ogni genere, ideologiche e finanziarie e organizzative. Dire però se gli uomini del sindacalismo autonomo, in Italia, hanno la statura storica che il loro compito richiede è forse troppo presto. Il primo congresso nazionale della UIL, un congresso in minore, ci ha semplicemente ricordato, se ve n'era bisogno, che . il sindacalismo autonomo è difficile. FRANCO. FERRAROTTI 661

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