Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 5 - set.-ott. 1953

affittarsi a singole famiglie di contadini. Non ritengo però che nella maggio_r parte dei casi ciò sia consigliabile. Vi sono ragio~i contingenti (il problema. dei cascinali) e problemi di ordine tecnico che consigliano di mantenere, in linea generale, la grande od almeno la media azienda. L'abolizione della condizione proletaria che - diciamolo con tutta franchezza e ben alto - non risponde alle esigenze di dignità dovute aH'uomo lavoratore e si presta sempre ad un certo grado di sfric,ttamento dell'uomo sull'uomo, dovrà quindi venire effettuata - nella maggior parte dei casi - mediante riforme siniili a quelle da adottarsi nel settore industriale. L'azienda agricola qui ha molte affinità con l'azienda industriale e quindi non è da meravigliarsi: che le riforme invocate siano del medesimo tipo. E neppure si deve pensare che il buon lavoratore dei campi. 110n abbia quella aspirazione verso la maggiore età sociale che sembra doversi maggiormente sentire in mezzo alla classe operaia. La classe operaia ha modo di agitarsi e far sentire più forte la sua voce per circostanze del tutto ambientali; ma non meno vivo è tale sentimento in mezzo ai contadini; Biblioteca Gino Bianco Il LodoBianchi A tale proposito anzi io vorrei ricordare· qui che in Italia le riforme più concrete furono ottenute (seppure non applicate a causa del susseguente quasi immediato insediamento fascista al governo) dai lavoratori dei campi. Tutti coloro che hanno pressapoco la mia età o sono più anziani ricorderanno infatti 1nolto bene la lotta ingaggiata 25 anni fa dai contadini del ·soresinese (terra classica dette grandi aziende agricole) sotto la guida dell'on. Miglioli, lot~a culminata nella famosa sentenza arbitrale che va sotto il nome di lodo Bianchi. Col lodo Bianchi doveva venire introdotto nelle aziende agrarie del Sores-inese il sistema della conduzione associativa mediante il quale il contadino bavoratore da dipendente salariato av-rebbe dovuto diventa.re un socio dell'imprenditore con gli stessi diritti suoi, te 1nedesime facoltà, le medesime possibilità. Il lodo Biançhi era il punto d'incontro del lavoro e del pensiero di due uomini che provenivano da due movimenti diversi: Guido Miglioli dal sindacalismo cristiano, Antonio Bianchi dal ~ocialismo. La soluzione che allora non fu possibile portare fino all'applicazione pe-r le sopravvenute circostanze politiche, mi • sembra la più indicata anche 541

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