ve ciò è tecnicamente preferibile e colonizzato da famiglie di contadini che potranno riscattare il fondo in un periodo abbastanza lungo di anni. Oppure va trasform.ato in gruppi di grandi o medie aziende a tipo cooperativo o associativo, (tenendo sempre presenti le esigenze ed i dettami della tecnica) che pos- ~ono, come le precedenti, sostenere una coltura intensiva in quei fondi ove ciò si presenti possibile. Ma btsogna fare strade, costruire cascine, bonificare, fare immensi lavori per l'irrigazione, prosciugare terreni paludosi, ecc. Si tratta di lavori di immensa mole ana esecuzione dei quali necessitd intervengano, o lo Stato con mezzi ingenti oppure degli enti finanziari creati a tale !copo, i quali si assumano il peso di un vasto impiego di capitate a 1·imunerazione limitata e ritardata nel tempo. Le riform-enecessarie Fatto così ùn rapido esa,ne delle caratteristiche principali relative alle diverse categorie di lavoratori agricoli, possiamo renderci facilmente conto di questo fatto: Che non esiste un problema di riforma per la piccola proprietà lavorativa poichè, come gid abbiamo detto, in essa si realizza la piena coincidenza del Bi~~38 ca Gino Bianco lavoro col capitate. Il lavora- ' tore è lo stesso proprietario della terra e degli strumenti di produzione e tutto il prodotto gli appartiene. Certuni non hanno in buona considerazione la · piccola proprietà lavorativa perchè non la ritengono capace ed adatta ad uno sfruttamento razionale del terreno, sia per m.ancanza di mezzi che pe·r deficenza di preparazione tecnica. Non ho difficoltà a confermare la reale esistenza, almeno in parte, di tau deficenze. St possono citare però anche veri miracoli di lavoro e di tecnica compiuti dai piccoli proprietari. Basti l'e3empio dei vigneti deU'alta Valtellina, impiantati -- scrive il Del Bò - quasi direttaniente sulla roccia, che i piccoli proprietari sono riusciti, cogli accorgimenti più eccezionali e senza economia di lavoro e con costanza meravigliosa, a portare ad un livello di produzione magnifica per quantitd e qualitd. Comunque, in contrapposto alle lamentate deficenze bisogna ben affermare che . la proprietd detla terra lavorata è la meta del contadino, è ciò ch'egli concepisce come risultato delle sue ambizioni e dei suoi sforzi; ed è, in ultima analisi, il conforto di un'aspirazione profondamente umana. Aggiungasi che alte ragioni morali militano in fa-
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