va competenza del management. Vi è il pericolo, in generale, di collusioni. La natura squisitamente tecnica dei problemi discussi rende impossibile un effettivo con- ' trollo delle 1nasse. Più specificamente, per quanto riguarda il suo rapporto con le masse di base: il sindacalista-·manager si porta dietro, nella struttura gerarchica del sindacato, i suoi aiuti e assistenti specialisti (econo1nisti, statisti, sociologi), la sua privata burocrazia di professionisti, che non lavorano con lui, ma per lui. Di più: il sindacalista-manager tratta direttamente con i managers, ha conferenze con loro, scambi di idee, va a trovarli all'albergo, lo vengono, qualche volta, a trovare. Il sindacalista vi ve come loro. Usa lo stesso aeroplano; indossa vestiti dello stesso tipo, stoffa, taglio, prezzo. Tende ad avere Io stesso stipendio. Sic• de dall'altro lato del tavolo di discussione, ma fa la pre• notazione allo stesso albergo, si abitua agli stessi cocktail parties. Kermit Eby E' intuitivo lo scandalo di un temperamento come Kermit Eby, per cui il movimento sindacale non si giustif ica e non si esaurisce nell'aumento dei salari e degli stiBiblioteca Gino Bianco pendi, nel miglioramento delle condizioni di lavoro, e neppure nel controllo delle industrie, nel piegare a proprio favore il governo centrale, 1na riscopre invece e soddisfa le ragioni prof onde della propria esistenza co1ne un 1novimento <li riforma radie;ale della società capitalistica, percorso da un afflato e da una volontà di sacrif icio che sono chiaramente religiosi. Una siffatta concezione del movimento sindacale trova abitualmente espressione in amare invettive oppure in un discorso di chiara intonazione moralistica. In Kermit Eby, si presenta sotto forma di preghiera: << Mio Signore, co1ne salvi il movimento sindacale dalla infiltrazione dei Comunisti salvalo anche, Ti prego, da uffici troppo comodi e lussuosi, da stipendi troppo alti, da letti troppo soffici all'epoca dei congres~i e da trasferte troppo adeguate. Mantienilo, n1io Signore, nel suo modo di vita quoJidiano, vicino al popolo. Così sia». Scriveva d'altro canto nel 1925, in ter1nini che è facile scambiare per pura demagogia mentre indicano problemi reali, l'indomita romantica agitatrice Mamnia J ones: << Molti dei nostri dirigenti sindacali di oggi si sono di pa~ecchio allontana519
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