so il 5 ottobre 1925 e consacrava di fatto il monopolio delle corporazioni fasciste nei .i'"apporti con la classe industriale italiana. Eccone il testo: 1) « La Confederazione Generale dell'Ind ustriS: riconosce alla Confederazione delle Corporazioni fasciste e alle organizzazioni sue dipendenti la rappresentanza esclusiva delle maestranze lavoratrici; 2) la Confederazione delle Corporazioni fasciste riconosce alla Confederazione dell'Industria e all_e organizzazioni sue dipendenti la rappresentanza esclusiva degli industriali; 3) tutti i rapporti contrattuali fra industriali e maestranze dovranno intercorrere fra le organizzazioni dipendenti dalla Confederazione dell'Instria e quelle dipendenti dalla Confederazione delle Corporazioni; 4) in conseguenza le commissioni interne di fabbrica sono abolite e le loro funzioni sono demandate ai sindacati locali che le esercitano solo nei confronti della corrispondente organizzazione industriale». Non si potrebbe meglio porre in rilievo la portata di questo accordo, se non ricordando le parole con cui l'autore della legge 3 aprile 1926 l'ha egli stesso approvato: « Il patto del 2 ottobre 1925 - scrive egli nella sua relazione alla Camera - stipulato tra la Confederazione dell'industria e la Confederazione delle Corporazioni fasciste, con cui le due organizzazioni stabiliscono di riconoscersi reciprocamente come le sole legittime rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori dell'industria, segna il trionfo del sindacalisn10 nazionale e prepara la via alla trasformazione più profonda che lo Stato abbia mai subito dalla rivoluzione francese in poi, e che il Governo fascista inizia col disegno di legge sottoposto oggi alla vostra approvazione ». ANGIOLO CABRINI (Da « Informazioni Sociali>> del settembre 1927.) L'autore di questo studio comparso su « Informazioni sociali» dell'UIL di Ginevra, settembre 1927, è stato Angiolo Cabrini, nato a Codogno il 9 marzo 1869, morto a Roma il 7 maggio 1937. A vent'anni, impiegato di banca, nel 1892 fondatore e segretario della Camera del Lavoro di Piacenza, deputato socialista del VI collegio di Milano,· infine direttore dell'ufficio italiano dell'UIL di Ginevra (Bureau International àu Travail). Uno dei pionieri del movim.ento operaio socialista in Italia. Bi 5 ,oo a Gino Bianco
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