Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 5 - set.-ott. 1953

assicurare il collegamento fra le associazioni professionali delle diverse categorie, dall'altro di preparare i piani della trasformazione costituzionale nel senso d'un'organizzazione integrale e unitaria ·delle forze sociali del paese. Il fascismo al suo apparire s'era avvantaggiato della simpatia assai viva della classe padronale agraria. Si trovò quindi buon numero di persone per caldeggiare l'idea di assegnare le corporazioni come base al movimento sindacale padronale agrario. La resistenza dei capi della Confederazione generale dell'agricoltura produsse come conseguenza che una considerevole frazione degli agrari, separatasi da quella, costituisse a Bologna la Federazione italiana dei sindacati agrari (F.I.S.A.). I promotori della scissione credettero al tempo stesso, grazie a una più intima fusione col parti~o padrone del potere, di 1mpr1mere al movimento uno slancio più vigoroso. L'anno 1923 vide svolgersi una lotta ad armi cortesi fra l'antica Confederal~ EQUITÀ I Febroni e i Semproni cercarono una casa co·me abitazione. I Febroni ottennero otto vani per due persone, mentre i Semproni ebbero due vani per otto persone. Questo accade nel mondo. (Integrity) 498 Bit.. Gino Bianco zione e le corporazioni. Finalmente, il 19 febbraio 1~24, si giunse alla conclusione di un patto di fusione. Resistenza della Confindustria Le corporazioni fasciste tentarono di assorbire anche la Confederazione generale della industria, ma i dirigenti di questa pervennero in via provvisoria a salvare la loro autonomia. Le organizzazioni padronali esitarono invero a romperla con i sindacati liberi, i quali, benchè di fatto disorganizzati, potevano contare sulla fedeltà degli operai industriali dei grandi Gentri urbani, meno esposti alla pressione politica che quelli delle piccole agglomerazioni. I sindacati liberi continuarono così ·ad esercitare qualche influenza sulle condizioni del lavoro, sia a mezzo della stipulazione di contratti collettivi, sia mercè l'azione delle commissioni interne. Queste ultime erano state istituite di comune accordo tra i padroni e· le organizzazioni sindacali, allo scopo di vigilare l'applicazione dei contratti conclusi e farsi interpreti presso i dirigenti del .. le imprese delle rivend1cazio'.'li delle maestranze. I rappresentanti delle commissioni erano eletti a suffragio . universale dalle comunità operaie dei diversi stabilimenti e i sindacati liberi riuscirono a far trionfare regolarmente i loro candidati. Ma le corporazioni non ab• bandonarono la partita. Esse intervennero di ufficio nella con-

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