Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 5 - set.-ott. 1953

Uno studio di Levi .. . Per una nuova politica economica LA situazione sociale, politica e sindacàle del nostro Paese è indubbia- _mente condizionata dal tremendo problema della disoc- · cupazione che incombe su di noi come una maledizione a cui, dicono, non si possa sfuggire. Disoccupazione vuol dire miseria, vuol dire disordine sociale e morale, vuol dire incapacità della Nazione a organizzare la produzione ed a distribuire i beni prodotti. Disoccupazione vuol dire anche comunismo e non tanto per la miseria che dovrebbe indurre il popolo all'estremismo, ma perchè dimostra una incapacità costituzionale del nostro sistema a organizzarsi razionalmente, provocando quelle contraddizioni del capitalismo che sono la vera base su cui si regge tutta l'impostazione d'attacco del comunismo alla libertà dei popoli. Biblioteca Gino Bianco In una situazione di economi a costantemente depressa, in cui i massimi problemi sono quelli di come limitare i licenziamenti, il sindacalismo dei lavoratori è ridotto all'attuale stato di soggezione sia nei confronti dei datori di lavoro che neì confronti della C·GIL. E' inutile oggi come oggi illudersi o voler illudere. · La forza del sindacalismo italiano è, tranne rare eccezioni, quasi nulla dal punto di vista strettamente economico e ciò lo prova il fatto che nell~ rivendicazioni i sindacati in definitiva non cerchino se non l'intervento dello Stato. Gli scioperi· sono solo delle dimostrazioni, aecura tamen te limitate nel tempo, pér provocare il benigno intervento dello Stato, e l'intervento dello Stato è richiesto, come nella attuale vertenza per il con451

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