te dello Statp del principio del controllo sindacale sulle industrie. n Presidente del Consiglio apri infatti negoziati con i padroni e con gli operai che portarono al decreto presidenziale del 19 settembre il cui testo dice: « Premesso che la Confederazione Generale del Lavoro ha formulato la richiesta di modificare i rapporti finora intercorsi trà datori di lavoro e operai in modo che questi ultimi, tra verso i loro sindaca ti, siano investiti della possibilità di controllo sull'industria, motivandola con l'affermazione che con simile controllo è suo proposito di conseguire un miglioramento di rapporti disciplinari tra datori e prenditori d'opere e un aumento della produzion~, al quale è a sua volta subordinata una fervida ripresa della vita economica del paese; premesso cQe la Confederazione Generale dell'Industria non si oppone a sua volta a che venga fatto l'esperimento di introdurre un controllo per categorie di industrie ai fini di cui sopra; il Presidente del Consiglio dei Ministri prende atto di questo accordo e decreta: Viene costituita una Commissione paritetica formata di sei membri nominati dalla Confederazione Generale del Lavoro, tra cui due tecnici o impiegati per parte, la quale ~ormuli quelle proposte che po::;- sano servire al Governo per la presentazione di un progetto di legge allo scopo di organizzare le industrie sulla base dell'intervento degli operai al contro!- Biblioteca Gino Bianco , lo tecnico e finanziario ed alla amministrazione dell'azienda. La stessa Commissione proporrà le norme per risolvere le questioni relative all'osservanza dei regolamenti e all'assunzione e al licenziamento della mano d'opera. Il personale ri".:' prenderà il suo posto. Quando però la presenza nello stesso reparto o stabilimento di operai o' capi sia divenuta incompatibile, una commissione composta di due membri designati dall'industriale e due designati dagli operai stabilirà le misure da prendere ». Ma in seno alla Commissione i rappresentanti dei padroni e degli operai non riuscirono a mettersi d'accordo circa l'estensione ed i metodi del controllo L'on. Giolitti redasse un progetto transazionale che presentò senza ritardo alla Camera e ripresentò nella seguente legislatura: ma non si trovò alcuno, neanche fra gli stessi socialisti, per chiedere che fosse messo in discussione. Il primo sindacato fascista I risultati dello sforzo gigantesco delle masse operaie non tardarono ad apparire illusori. La disfatta del movimento sindacale libero prelude infatti all'ascesa di un nuovo movimento sindacale' che muove all'attacco audacemente: il movimento fascista. Il primo sindacato fascista sorse nel gen- . naio 1921 a Ferrara, animatore E. Rossoni. Col favore dei successi politici del partito fascista le co~porazioni - tale era 495 I
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==