adire il magistrato per farne rispettare l'esecuzione) e nei rapporti con i poteri pubblici (partecipazione a un gran 11umero di corpi consultivi dello S:tato). In definitiva, l'azione ~indacale poteva manifestarsi liberamente nei soli limiti del diritto comune. Questa situazione er!t dt-stinata a modificarsi profondamente, prima in linea di fatto a seguito degli avvenimenti che hanno sconvolto l'Italia dopo la guerra, poi in linea di diritto a causa dell'avvento ùèl Governo fascista. La situazione sindacale -prima del governo fasci sta La storia sindacale del dopo guerra si confonde C'Jn la storia generale d'Italia nel corso di questi ultimi anni. Con veduta d'assieme, per sommi capi, la possiamo dividere in due periodi: un primo periodo dal 1919 a metà del 1922, che si distingue per la tumultuosa attività dei sindacati socialisti; ed un secondo periodo in cui predomina l..azi0ne fascista. Durante il primo periodo la lotta sindacale fu dominata dall'idea di realizzare in tutta la loro pienezza le rivendicazioni proletarie meciiante la presa di possesso dei mPz1i di produzione. La lotta si sviluppa con grande vigor~ sia nell'industria e nell'agricolt,ura, sia nella navigazione marttUma. Più forte nell'alta Italia e specialmente nella Valle ctel Po e nei contrafforti Immediati dell'Appennino, essa perde a grado a grado di intenc,ttà a misura che ci si inoltra vel'~·o Bibl 192 Gino Bianco il Mezzogiorno, più immerso nella sua vita locale e più profondamente modellato da antiche tradizioni secondo rappo1 ti sociali ordinati e stabiliti. Sembrava in principio che la lc;tta dovesse svilupparsi con furia crescente e metter capo a una catastrofe sociale. 1\1:a l'ap.~e,e della curva fu raggiunto nell'autunno del 1920 con l'occupazione delle fabbriche e l'invasione generale delle prop1ietà fondiarie. Dopo quest'epoca la curva si abbassa progressiva.- mente, le classi produttive ritrovano la loro combattività e si associano con tutto i 1 loro peso e con tutte le loro forze sotto lo stimolo del pericolo comune, mentre i lavoratori, disillusi per l'insuccesso dei loro sforzi più vigorosi, cominciano a disperdersi. La situazione dell'T~alia durante questo tempo può essere illustrata dai dati riguardanti il movimento degli scioi;e:ri i quali tuttavia off~ono soltanto La Imitazionedi Cristo e AnnaKuliscioff Quando Anna Kuliscioff fu in carcere per i moti di Milano tZel '98 ebbe con se, durante quei nove mesi, un solo libro, non Das Kapital ma La Imitazione di Cristo, che essa meditò ed annotò. Tale libro, oggi si trova presso il nipote di Anna ( KuliscioD, Egidio Gavazzi. ~
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