Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 5 - set.-ott. 1953

cipio con la tendenza alla. cospirazione e all'insurrezione, si andava chiarificando col predominio della tendenza marxista, la quale riportava depnitiva vittoria nel 1892. Al principio del nuovo secolo, il movimento operaio e le organizzazioni sindacali erano divenuti possenti fattori della vita nazionale. Camere del lavoro, leghe operaie ed agrarie, confederazioni provinciali, regionali e nazionaÌi si moltiplicavano in tutta Italia. Gli scioperi nell'industria e nell'agricoltura divennero più frequenti. Fino al 1900 le statistiche ne avevano segnalato rari esempi annuali; ma nel 1901 e nel 1902 se ne contarono circa 4.000, con quattro milioni di giornate d'astensione dal lavoro. Buon numero di essi furono vittoriosi: si calcola che in un solo anno i lavoratori beneficiassero di circa 150 milioni di lire come aumento dei loro salari. Tuttavia il movimento sindacale - che va organizzandosi nazionalmente ed ha assunto forme autonome - subisce l'influenza della politica, segue diverse tendenze. I tratti che ]o distinguono possono esser posti in relazione ormai con l'orientazione politica delle masse e dei dirigenti che le rappresentano. Conviene dunque per la chiarezza dell'esposizione seguire l'una dopo l'altra le due principali correnti: quella che confin.a più direttamente col socialismo (comprese le frazioni sindacaliste), e il movimento cristiano sociale. Ricordiamo che già durante il decennio 1890-1900 si era coBit 47A a Gino Bianco stituita la « Federazione Italiana delle Camere del Lavoro », cioè delle organizzazioni che diffondevano nei centri urbani ' la politica del proletariato, in armonia con le organizzazioni nazionali. La Federazione, sciolta nel 1899, si ricostitul dopo il declinare della reazione politica. Nel 1902 la Federazione delle Camere del Lavoro, d'accordo con un certo numero di Federazioni nazionali di mestiere, fondò il « Segretariato generale per le Camere del lavoro e per la resistenza», che ebbe sede a Milano ed era diretto da A. Cabrini. Fu un organo di coordinazione fra le Camere del lavoro e le Federazioni Oe cui funzioni non erano ancora definite con esattezza), destinato altresì a dar impulso alla legislazione sociale. La Confederazione Generale del Lavoro La resistenza accresciuta della classe padronale la quale aveva cominciato a organizzarsi, e la discordia tra riformisti, rivoluzionari e sindacalisti, ebbero come effetto, verso il 1905, di indebolire il movimento sindacale. I dirigenti sindacali, forti dell'esperienza acquistata, si preoccuparono allora di migliorare la loro organizzazione tecnica. Nel 1906, a esecuzione del voto di un congresso in cui erano rappresentati duecentomila lavoratori organizzati, fu creata la « Confederazione generale del lavoro » con sede prilna a Torino, poi a Milano, segretario R. Rigola. La maggioranza dei confederati si pronunciò in fa-

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