Storia del movimentQ operaio La libertà sindacale in Italia Al tempo dell'unificazione del Regno d'Italia nel 1860, il movimento sociale trovavasi ancora alle prime manifestazioni, sia riguardo alle forme .sindacali sia riguardo alle modalità · politiche. Nullameno, le penose condizioni di esistenza delle classi popolari, specialmente nellè campagne, suscitarono qua e là turbamenti e ribellioni prontamente soffocati dal G~- verno. Cominciarono gli scioperi (le statistiche ne rilevano poche dozzine ogni anno), e lo spirito d'associazione tra i lavoratori si espresse nelle prime forme rudimentali. Sull'esempio d'un'associazione formata fin dal 1848 fra i tipografi di Torino, la « Società di resistenza contro la riduzione dei salari». sorsero le leghe di resistenza e le leghe di miglioramento con lo scopo di sovvenire gli scioperanti, sorvegliare il trattamento dei garzoni, ecc. Col 187 4 ebbero inizio i congressi opera~ annuali. Si diffondevano al tempo stesso le mutue operaie di meBiblioteca Gino Bianco stiere, svolgendo la duplice funzione della mutualità e della resistenza e nelle campagne furon viste nascere e moltiplicarsi le cooperative. Per iniziative del primo deputato operaio alla Camera, On. Maffl, sorsero poi i « consolati operai » ~ 18801890), il cui compito cons1ste~:a nel coordinare le forze operaie , e mutualiste. Ma il movimento sindaèale propriamente detto si accentua specialmente a partire dal 1890. Cominciano . dall'anno seguente a fiorire le Camere del Lavoro, che mirano ad associare sul terreno della resistenza tutte le forze operaie di un centro determinato, e che a Parma, nel 1893, si riuniscono la prima volta in conf ederazione. Il movimento sociale si afferma di pari passo nelle forme politiche. Nel 1880 si costitul a Bologna un partito operaio, che divenne più tardi il partito dei lavoratori italiani. Nel 1892 si costituì il partito socialista italiano (Congresso di Genova). Il movimento, confuso in prin473
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