Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 5 - set.-ott. 1953

Paolo, ma S. Paoto era San Paolo, copie S. Tommq,so era S. Tommaso >>. Candidati alla 8antità? In verità, se sul piano sociate e su quello dottrinale è il problema deU'antagonisrno fra it mondo cattolico e quello comunista che ha provocato contemporaneamente il nuovo apostolato del preteoperaio e la reazione di alcune alte autorità ecclesiastiche, sul pia.no individuale e in gioco il valore morale. Non si tratta, qui, di abusare della buon.a fede di apostoii che hanno potuto lasciarsi andare l'uno o l'altro a parlare, quando - nelle circostanze attuali - H loro dovere di obbedienza, più ancora che la loro abituale regola di discrezione, hnponeva loro il silenzio. Ma è certo che le responsabilità che essi assumono non possono trovare giustificazione - almeno dal punto di vista individuale - se non nell'idea, nell'ambizione, nella foHia della santità. Si può concepire come dei giovani sacerdoti che antepongono l'urgenza di un nuovo orientamento deUa Chiesa alla preoccupazione delta disci.plina, che osano forgiare - come fannu - i loro metodi, che pagano di persona e talvolta sino alla morte, appartengano a quella razza di eroi che è spesso ri·· Bi 556 a Gino Bianco conosciuta santa. Cosa può importar loro di perdersi se perdendosi, essi hanno salvato in dieci anni e secondo la dottrina cristiana, soltanto un'anima? Non c'è condanna che valga di fronte ad una intrepidezza che - come questa - è spogliata da ogni interesse, da ogni vanità. Qualunque sia L'« ortodossia» det prete-operaio, si deve pensare - e i suoi superiori non potranno negarlo - che egli ha fatto sorgere, dalla sua tomba questo nuovo Lazzaro: lo avventuriero del Cristo. Chissà? La passione d'un centinaio di preti francesi, anche condannata, potrebbe essere il nuovo virgulto del vecchio tronco della Chiesa. Sarà fragile, ma vuole vivere ad ogni costo ... e forse vivrà. Non si sa ancora, almeno nella precisione dei dettagU, quali soluzioni adotterd la Santa Sede perchè il preteoperaio, questo 'bizzarro e commovente rivoluzionario che non saprebbe predicare àttro che l'obbedienza ai dogmi sacri ma che ha preso talvolta sul piano temporale delle iniziative discutibili, rientri neUe linee della Chiesa trionfante. Sernbra che La « parrocchia d'urto » - se così si può dire - che la « comunità cattolica attiva >>, avendo inclinato il caritatevole verso il sociale, goda del favore di alcuni alti prelati, anche a Ro-

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