Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 5 - set.-ott. 1953

taneo e, bisogna confessarlo, autorizzato dalla stranezza del loro comportamento. Tale sospetto è stato anche nutrito da una propaganda del genere di questa, dovuta a J eannette Vermeersch: <~ Gli imperialisti, iL governo deUa borghesia ed i loro valletti social-democratici, fanno sforzi inauditi per ingannare l,a classe operaia. . . Con l'aiuto cli alcuni preti-operai, di cui un libro ha recentemente mostrato con cinismo l'azione odiosa, avvilente, disgregativa, demoralizzante e di rassegnazione, essi tendono - sotto formule demagogiche a mantenere l'operaio in uno stretto economismo >>. Una data : 28 maggio 1952 Dividendo la stessa vita, avendo le stesse preoccupazioni di quelli che lo circonda.- vano, accadeva naturalmente al prete operaio di sentire profondamente la fondatezza di alcune rivendicazioni operaie. Il problema del sindacalisrno, si tratti di Force Ouvrière o di C.G. T., si poneva dunque obbl.igatoriamente al prete. Ma se egli era come gli altri, non doveva agire con gli altri ed essere in caso di sciopero al loro fianco? Questi argomenti ebbero un tal peso nella coscienza di alcuni preti operai che si potè assistere a sbalorditivi avvenimenti: dei preBil 552 a Gino Bianco ti si iscrissero aHa C.G.T. e ~ parteciparono ai movimenti di sciopero spesso con tale ardo:r-e da restare· persino feriti agendo con le squadre d'urto. A Bordeaux uno di essi trovò la morte in una manifestazione al porto. Poi ci fu l'incidente del 28 maggio 1952. - Il 28 maggio 1952 il Movi.- 1nento della Pace organizzava, con diversi gruppi operai, una rnanifestazione per protestare contro l'arrivo a Parigi di Ridgway « l'uomo sperimentato dalla guerra moderna». ALLa manifestazione, politica e di ispirazione innegabilmente comunista, parteciparono due preti: gli abbati Louis Bouyer e Bernard Cagne, vicari della parrocchia di Petit-Colombes e ambedue occupati neile locali fabbriche di automobili. Essi furono arrestati e trattenuti 24 ore al posto di polizia della rue Thorel, dove subirono delle violenze di cui pubblicarono un racconto, appena rimessi in libertà. Ventisette preti della Missione di Parigi si unirono atle loro proteste e Mons. Feltin, arcivescovo di Parigi, pur biasimando la loro azione, fece constatare al Prefetto di Polizia M. Baylot, in una severa lettera, l'odioso aspetto cli quella brutale repressione poliziesca, aggravata dal fatto che era stata esercitata presso it Commissariato e tanto più violenta quanto più i gio-

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