Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

zione e delle esigenze moderne, non ha corrisposto l'adeguato incremento economico della produzione ed in specie di quella agricola; <li che soffre duramente la maggioranza degli italiani, che devono destinare tanta parie dei loro guadagni alla alimentazione giornaliera, con la rinuncia o la limitazione f or- - zata di ogni altro articolo di consumo, di abbigliamento o voluttuario. Ciò porta grave pregiudizio a tutta la produzione industriale, che non può trovare smercio ai suoi prodotti, venendo così a mancare quella circolazione del danaro che sola determina ed aumenta le genera1iz.- zate possibilità di guadagno. Da quanto sopra risulta che la nostra crisi è prin~ipalmen te alimentare e che la sua soluzione sta nel seguente assioma: intensificare la produzione agricola; ridurre i prezzi di costo e specialmente i prezzi di vendita al pubblico; incrementare i consumi, onde elevare il tenore di vita ad un livello degno di un Popolo ci vile. Una delle cause maggiori della lamentata situazione sta nel perdurare del latifondo e delle terre improduttive. Altra causa evidente è la insufficienza o addirittura la assenza di meccanizzazione, ostacolata in pas&ato dal regime protezionistico in favo re E 428 ca Gino Bianço dell'industria, dalla acquiescenza dei proprietari e dalla naturale diffidenza dei contadini. La meccanizzazione è tuttora diff icoltata· dalle clausole dei vecchi tipi di contratti di lavoro e di partecipazione, ispirati alla tutela di un mercato chiuso e di metodi di cultura primitivi. Spesso il contadino ha considerato la macchina quale causa di sottrazione di lavoro. A loro volta i proprietari, costretti all'impiego forzato di manodopera in eccesso; scoraggiati dal costo sproporzionato di macchinari, prodotti in regime vincolato e non sempre adatti e rispondenti; e finalmente di fronte al costo proibitivo dei carburanti monopolizzati dallo Stato, hanno purtroppo sprecalo il lavoro urna- · no, usandolo in forma antieconomica al posto delle macchine. I contratti di lavoro I contratti di lavoro vennero manovrati, per garantire il protezionismo industriale e per assicurare nello stesso tempo prezzi artificiosamente rimunerativi dei generi alimentari, peggiorando così gradualmente la situazione produttiva cd economica della Nazione. A ciò va aggiunta la insufficienza della produzione or-

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