Le riforme in agricoltura Idee del Conte Marzotto La situazione della nostra agricoltura è nota a tutti, per cui mi limito a riassun1erne i punti salienti. - A prescindere dal latifondo, vero residuo feudale, e dalle -molte zone poco e male colti vate, si rileva come, anche dove l'agricoltura è sviluppata, curata e progredita al massimo grado, si incontrano coltivazioni condotte ancora con mezzi primitivi. - In conseguenza di ciò, nella media, la produttività delle terre è assai bassa ed i costi di produzione superano di molto i prezzi internazionali. - Lo stato dei contadini è generalmente misero, sia sotto l'aspetto . econon1ico; che dal lato morale e sociale. - La pressione f iscal~ non risponde allo scopo di spingere i proprietari alla maggiore produzione, ciò che avverrebbe se la tassazione colpisse la produttività n1eBiblioteca Gino Bianco dia potenziale dei fondi divisi per categoria, indipendente1nente dal grado di perfezionamento e dalla intensificazione raggiunta dalle culture. - La nefasta politica autarchica adottata dallo Stato totalitario ha determinato anche nella agricoltura un grave rilassamento, abituando, fra l'altro, alla inazione, in quanto che, col gonfiare artifici oso dei prezzi all'interno, si coltivava la illusione di poter tirare avanti all'infinito in dispregio delle leggi economiche e morali. Si può affermare in linea generale che ·nessun altro Paese civile abbia un costo della vita più elevato dell'Italia in rapporto alle possibilità economiche degli abitanti. E' questa la conseguenza diretta non tanto della eccessiva densità della nostra popolazione, quanto della mancata evoluzione del progresso in genere, per cui, al graduale aumento della popola427
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