sì in loro la facoltà di goderne i benefici o meno. Un esempio viene fornito dai consorzi di bonifica e lo esempio calza qualora si abbia la netta visione di regoIàre il campo economico-sociale ai fini di eliminare i conflitti di interessi per convergerli verso una maggior produzione. Ciò risponde anche alle esigenze dell'equità, poichè non è giusto che la cooperativa sorga per volontà e spese di una minoranza e sia poi a porte aperte per una maggioranza beneficiata e parassitaria. L'obbligo poi di contribuire, in misura proporzionale ai prodotti, alle spese di gestione - da tenersi distinte da quelle di lavorazione - serve di base al fine mutualistico del patrimonio che rappresenta un capitale di tutti i produttori. La nostra attuale legislazione invece, si è premurata di fissare il fine mutualistico delle cooperative, senza preoccuparsi di dare prima una adeguata base che lo sorregga. Ecco perchè, salvo le .cooperative alimentate più da forze etiche che dal capitale, le cooperative aventi un rilevante capitale e limitata forza mutualistica, stanno trasformandosi in società per B t24 ca Gino Bianco azioni, come lo erano già di fatto. E' auspicabile quindi, per una solida base ad un vi tale tessuto della cooperazione, che il legislatore consacri il principio suesposto. Allora sarà naturale il fiorire della cooperazione per potenziare la proprietà contadina in unione agli altri sistemi di conduzione. In un Paese come il nostro'Y povero di risorse agi;icole e di capitali, non vi è che la cooperazione che atti vizzi lo eccesso di manodopera usufruendo anche delle briciole di capitale. E si avrà cooperazione di capitale, lavoro e impresa. E si avrà la cooperazione di varie specie. Cooperazione per la manipolazione dei prodotti fino a raggiungere il loro collocamento al consumo. Ad es. sarebbe auspicabile in proposito concatenare nel ciclo della cooperazione le attuali fasi della produzione bozzoli, filatura, tessitura e collocamento della seta. Si tratterebbe difatti di continuare la via già intrapresa con gli essiccatoi cooperativi e un rilevante stimolo potrebbe essere fornito dai contributi statali rivolti a coordinare le varie fasi in modo da ripartire meglio le perdite e superare la crisi.
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