Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

contadina nel far fruttare terreni a tendenza sterili ove la grande azienda fallirebbe o risulterebbe passiva. Difatti la vita agricola nella nostra zona prealpina docun1enta la capacità creativa della proprietà contadina, ove in virtù del tenace lavoro, dai sassi e dalle sterpaie si sono creati dei fertili campicelli. Se si riconosce poi in genere la supremazia della proprietà contadina, sia pur nel limite delle esigenze familiari e della produzione agricola più elementare, ci si af- .fretta ad afferma re, troppo spesso in forma assiomatica, che per la produzione agricola più tecnica e razionale, la proprietà contadina sia più di remora che di incentivo. E' in parte vero, come è altrettanto vero, che troppo spesso non si traggono le naturali deduzioni. E precisamente anche se la proprietà contadina si radica e produce di più solo in una prima fase della produzione agricola, per passare ad una fase più elevata, non è necessario abbandonarla o deformarla, ma invece potenziarla con la cooperazione. Invero il valore economico del nucleo familiare è per Io meno il doppio della resa media del bracciante. Difatti ad almeno un terzo di magBiblioteca Gino Bianco gior e miglior lavoro che sviluppa il diretto coltivatore nei confronti del salariato, sono da aggiungersi i suoi familiari per almeno altri due terzi. Ora i lavoratori agricoli sono circa n1età in Italia con salario medio annuale di L. 200.000; raddoppiando questo lavoro si ha il capitale lavoro che dovrà esser posto a base di una vitale riforma. Dunque, non basta sposare la famiglia alla terra senza adulteri, ma si dovrà anche fornire la possibilità di sviluppare tutta la capacità lavorativa dei nuclei familiari, anzichè immiserirla, irretendola in una buro.crazia sociale tanto inefficiente, quanto complicata. La cooperazione agricola dovrà però basarsi sul principio democratico: una maggioranza vincolante la minoranza per la contribuzione economica: metodo elettivo; finalità mutualistica. Pertanto, quando la maggioranza dei colti vatori di uno stesso prodotto, deliberano in una zona la costituzione di una cooperati va per la manipolazione di quel prodotto, come ad es., una cantina sociale, tutti i coltivatori dovranno sottostare a un tasso di gestione della cantina anche se non conf eriscano l'uva, lasciando co423

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