Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

alla vittoria consisteva nel!' aiutare a mantenere e ad aumentare il livello della produzione». F.D.Roosevelte JohnL.Lewis Eccettuate le frizioni fra F.D. Roosevelt e John L. Lewis, che molto. probabilmente erano in massima parte determinate dalla prof onda antipatia 'Personale esistente fra i due leaders verso il 1940, questa posizione è stata fedelmente mantenuta e seguita dai sindacati americani nel corso della seconda guerra mondiale. Essi non solo hanno accettato lo spirito di crociata e la formula del Dipartimento di Stato, ma nel contribuire allo sviluppo dell'intervento americano all'estero e particolarmente nella tentata realizzazione dei programmi di aiuti economici e del Quarto Punto, i sindacati americani hanno anche accettato e accentuato il secondo aspetto caratteristico della azione americana sul piano internazionale, ossia il mito organizzativistico. Il mito organizzativistico si fonda sulla convinzione che i grandi problemi sociali del nostro tempo sono essenzialmente problemi di organizzazione, in senso tecnico, e che pertanto è possibile risolverli con mezzi e in termini puramente organizzativi. Secondo il mito organizzativistico, i problemi sociali del nostro tempo sono problemi nel sistema, non del sistema; derivano da pura ignoranza, dalla mancanza di know-how e si possono risolvere applicando caso per caso certe tecniche, 400 Biu....... ~ ..a...G...ino Bianco che ci sono offerte dalla ricerca tecnologica nei suoi stadi più avanzati. Come più sopra abbiamo notato, questi tentativi di soluzioni frammentarie, caso per caso, e questa incapacità di afferrare il problema come problema, ossia nel suo complesso e nei suoi termini strutturali, nei suoi antecedenti e nelle sue necessarie connessioni, riflettono un atteggiamento caratteristico della « mente americacana ». Dopo l'esperienza degli ultimi anni, le limitazioni di questo atteggiamento sono diventate evidenti e i messia sindacali americani sono stati colpiti da delusioni piuttosto gravi. Infatti, prendendo alla lettera il mito organizzativistico e applicandolo, per esempio, alla situazione ,economico-politica dell'Europa, soprattutto in rif erimento all'esistenza di forti gruppi di operai organizzati e controllati dai comunisti, di un basso tenor di vita medio e, in Italia, di alte percentuali di disoccupati, il complesso problema europeo, in cui confluiscono stratificazioni secolari ed elementi storici, ideoolgici e psicologici per lo più ignoti al fluido, a-ideologico mondo americano, si trasforma e diventa il problema della produttività europea. Cioè: l'Europa avrà risolto, se non tutti, gran parte dei suoi problemi quando avrà aumentato la produttività delle sue industrie. Queste· miracolose semplificazioni sono possibili allorchè la situazione viene esaminata attraverso il prisma del mito organizzativistico. Ma la realtà, ovviamente, è ben altra. ..

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