Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

missione era virtualmente compiuta. La «filosofia», che fa da substrato all'azione internazionale dell' AFL, si riassume agevolmente nella liberalistica concezione della libertà come libertà statica, ottenuta, garantita e soddisfatta in tutte le sue esigenze mediante il meccanismo istituzionale della democrazia torma le. La concezione, cui l·orientamento e l'azione del CIO fanno capo, è invece la ccncezione di una libertà militante e dinamica una libertàliberazione, che sà di dover andare oltre i formalismi della democrazia come meccanismo, pena l'inani~à del vuoto. Da questa posizione derivano i vari « piani di Reuther » e, sui piano internazionale, la sua « proposta per una offensiva totale di pace ». Il CIO è consapevole che vi è nel comunismo e nei suoi programmi una sfida, la quale non va lasciata cadere. Questa sfida non si pone e ad essa non è possibile rispondere in termini puramente strategico-militari. Per esempio, Reuther si rende conto che in Corea occorre assai più di una vittoria militare. « Noi dobbiamo affrontare la sfida del comunismo - egli scrive - non con gli slogans intorno alle virtù della democrazia, bensì. con un programma positivo di azione sociale che può e deve conquistare una maggior misura di giustizia economica e sociale per le popolazioni di tutti i paesi». In altre parole il Comunismo non è parto di menti perverse, una stortura psicologica individuale. Non è neppure il frutto Biblioteca Gino Bianco dt propagande più o meno abil!. In questo rispetto è irnplicita una critica, per lo meno indiretta, a certi prograrnmi de.Zla Voice of America.Le sorgenti del potere dei comunisti òono essenzialmente la miseria e il senso di insicurezza delle popolazioni. E' questa la base della argomentazione di Reuther: « Noi non realizzeremo progressi durevoli contro i comunisti, noi non riusciremo a convince1 e i milioni di democratici alleati di cui abbiamo bisogno per trasformare la difesa negativa contro il Cremlino in una positiva costruzione della pace fino a che non avremo capito e fatto qualche cosa di pratico intorno ai basilari problemi economici e sociali, i quali, non risolti, sono la sorgente della forza dei comunisti. Fino a che non avremo capito perchè dei contadini profonda1nente religiosi ascoltano la messa al mattino e comizi comunisti nel pomeriggio, non coniprenderemo le basi del potere dei comunisti ». Il quartopuntodi Truman A questo punto è co1nprensièile l'entusiasmo di Reulher per il Quarto Punto. Parlando al congresso dell'American Newspaper Guild il 28 giugno 1950, Truman aveva dichiarato: « Il Quarto Punto è il successore della vecchia idea del colonialismo, della idea di sfruttamento caratteristica della metà del settecento e dei secoli diciannovesimo e ventesinio. Noi vogliamo avere un mondo prospero interessato a comprare quei 397

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