nasse, si stava gia organizzando l'attacco russo contro le democrazie occidentali» Zl). Sprovvisti c;,i ur1,a, lr:ro filos~1fia esplicita, cioè di ~1,n co,nplesso di princìpi teorici cite siano guida all'azione e con.<e"- guentemente di ·un ptoqra1nma positivo a lunga scadenza i sindacati americani si sono ;ostanzialmente e con disin-v'Jll'il,'ra identificati con la « clattrina Truman», risolvendo in casa la maggior parte dei proble41ii che loro si ponevano sul piano internazionale alla fine della seconda guerra mondiale. La « dottrina Truman >> fu ufficialmente proclamata dal Presidente· degli Stati rJniti il 12 marzo 1947. Quale è il ~uo valore? Che cosa rappr,~senta in termini propriamente politici? Quali possono essere le sue conseguenze sulla politica èstera e di riflesso, sulla politica internd degli Stati Uniti? Considerate come dottrina, le dichiarazioni del Presidente Truman non costituiscono un contributo nuovo. Il loro livello teoretico è irrilevante e conferma una volta di più, se non il vuoto, la estrema debolezza ideologica americana. In realtà, gli Stati Uniti rappresentano una situazione in cui l'ideologia politica non è un elemento indigeno, bensì estraneo importato e, almeno sotto certi aspetti, superfluo. Negli Stati Uniti, cioè in un paese vario vasto come un continente e f or~ temente differenziato, il sezionalismo geografico ha costituito di per sè una• questione politica, (1) David Dubinsky, << Rif and Realignment in World Labor», in Foreign Affairs gennaio 1949. ·Biblioteca Gino Bianco che storicamente raggiunge il punto critico con la Guerra Civile, e la sociologia, intesa come analisi descrittiva empirica, ha preso il posto della teoria politica sistematica·. Venendo a contatto in modo decisivo e responsabile col mondo esterno in seguito al secondo conflitto mondiale, gli Stati Uniti si sono tuttavia trovati a confronto con una realtà (Europa e Asia), in cui le deficienze, l'empiricità e la insufficienza concettuale della sociologia americana tradizionale diventano mani/ este. Cioè: per risolvere, o anche semplice.mente vedere e prospettarsi nei loro termini reali, i problemi di civiltà diverse occorre innanzi tutto, come condizione essenziale, rendere possibile e quindi garantire la comunicazione fra di esse. Questa intercomunicazione ha senso e si spiega in tutta la sua portata, ossia fa storia, allorchè la si considera e ha e/ fettivamente luogo non in termini di problemi contingenti, particolari, ma al contrario investe atteggiamenti fondamentali, problemi permanenti, aperti, suscettibili di soluzioni non necessariamente univoche e il cui insieme costituisée un sistema di valori. Problemfiondamentali Una civiltà è infatti formata dall'insieme delle risposte a certi problemi fondamentali, i quali toccano ciò che di propriamente umano è nell'uomo: ramare, la solitudine, la morte, la convivenza, la libertà ecc. Questi problemi non ammettono soluzione assoluta, una volta per tutte; sono problemi ricorrenti, 391
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==