Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

zione s'invertono e le nuove forme politiche diventano esse creatrici di una nuova economia. Questo è il processo logico caratteristico della mentalità democratica e riformistica, il quale ci suggerisce, se non erriamo, un suggestivo canone di verifica per tutte · le manifestazioni di questo tipo. I « liberi sindacati di produttori » non sarebbero che le vecchie cooperative di produzione il cui esperimento anteriore alla guerra non giustificava entusiasmo e previsioni miracolose: sembravano, ed erano infatti, istituzioni liberali. Il nuovo era questo: che, nei sindacati supposti creatori di una nuova economia, si confondevano, concettualmente, le cooperative di produzione con gli organi di resistenza e di lotta del proletariato. Una tal veduta rispondeva però molto 1neno di quel che sembrasse a prima vista, alla realtà, alle funzioni, all'esperienza delle organizzazioni operaie esistenti. Socialisti, sindacati e soviety Per i socialisti, quindi, al momento storico della nostra osservazione, per la grande maggioranza dei coscritti nelle leghe di mestiere, i sindacati erano né più né meno che l'esercito schierato in battaglia del proletariato, col fine immediato dell'elevamento delle condizioni materiali delle singole categorie, col fine vero e ultimo della conquista dello Stato da parte del proletariato stesso. A vittoria ottenuta i sindacati non E: 382 ca Gino Bianco avevano ragione di sopravvivere, confluivano nello Stato socialista come fiumi nel mare. Le notizie che si avevano allora a questo proposito della Russia erano confuse; pur la rivoluzione aveva insegnato alle prime battute che i sindacati, con1e organizzazioni di classe, divenivano intollerabili in uno Stato comunista dove non potevano lottare che contro lo Stato, cioè, secondo la logica socialista, contro sé stessi. Chi non ricorda il famoso progetto della costituzione dei soviety in Italia, promossa dal partito socialista ufficiale? E' il documento preciso della preoccupazione socialista, alla vigilia del suo creduto trionfo, di non dover confondere la costituzione sindacale presente con la costituzione politica della società proletaria: di dover creare per l'esercizio del potere politico una associazione nuova, nella quale ciascun aderente entrasse, non in ragione della propria categoria professionale, ma come soggetto politico, diremo come uomo giuridico. Questione fondamentale se ai soviety dovessero appartenere soltanto gli organizzati, o i lavoratori tutti, risolta dai più in questo ultimo senso. E poichè i socialisti non cessa vano dal proclamare che la dittatura proletaria era transitoria e serviva soltanto, per un lasso più o meno lungo di tempo, a ridurre all'uguaglianza proletaria tutte le altre classi non proletarie, voleva dire che nella· visione socialista il proletariato, al termine della sua odissèa, moriva come classe, risolvendosi nuovamente nel popolo.

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