Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

mero i cultori delle discipline economiche, tendevano al liberalismo, mentre i moralisti, pur accettando con fervore alcune pratiche liberali contingenti (antiprotezionismo, lotta contro la burocrazia, ecc.) propendevano, nel sistema generale, per un'etica socialistica. In un congresso tenuto a Roma nel 1921 fra seguaci di gruppi che si chiama vano allora di rinnovamento, fu posto fra i temi della discussione, il « riconoscimento dei sindacati», in- , teso in senso stretto il riconoscimento giuridico, più ampiamente, il problema della politica dello Stato verso le organizzazioni operaie. Il relatore concluse secondo i precetti del liberalismo tradizionale, che considera il « lavoro » come una merce qualunque sotto le leggi dell'equilibrio economico, giuridicamente regolata dal diritto delle obbligazioni. Porre il problema crudamente dal punto di vista dell'economia classica, fu dare un « pugno nello stomaco » ai seguaci del rinnovamento, cosi disse uno dei capi, ma fu mezzo efficace, se pure poco grazioso, per costringere quella gente di buona fede a portare l'attenzione sopra un punto decisivo del compito politico che credevano di poter assumere. Sindacati di produttori Tuttavia la risposta del congresso fu tutt'altro che categorica e la nuda proposizione liberale del tema da parte del relatore non servi che a moderare nei termini l'affermazione Biblioteca Gino Bianco intimamente illiberale che anima va i congressisti, come si apprende dall'ordine del giorno approvato: « Il convegno, mentre ravvisa nei liberi sindacati di produttori utili forme associative, che assumono funzioni sempre più vaste e importanti nel campo sociale e nel campo della produzione, si oppone ad ogni ·forma di riconoscimento giuridico che aumenti direttamente o indirettamente nelle minoranze di operai organizzati facoltà, diritti e privilegi a danno delle grandi masse tuttora disorganizzate; ma propugna il riconoscimento giuridico delle categorie economiche, dando a queste facoltà di eleggere con... sigli tec~ici superiori (consiglio del lavoro dell'istruzione, della agricoltura, degli enti locali, ecc.) ai quali siano riconosciute funzioni legislative nelle materie loro attinenti, salvo il controllo, la coordinazione e l'approvazione della Camera dei deputati; rimanendo cosi ai liberi sindacati l'ufficio della propaganda, della organizzazione, delle iniziative produttrici e corporatrici in seno a ciascuna categoria economica». · Le stesse cose sono state dette tant'altre volte, forse con più eloquenza e con più filosofia, ma il brano offre due o tre proposizioni degne di studio, intorno alle quali può esser condotta una critica del sindacalismo delle classi medie assai ?,derente allo spirito che lo ha suscitato. Si suppongono innanzi tutto « nuove forme di produzione » con le quali si giustificano nuove forme politiche; insensibilmente i termini della proposi381

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