Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

clo di 20 anni, si sarà proceduto ogni anno al sorteggio di 10.000 azioni ed alla loro offerta in opzione ai dipenden7i della impresa. Dopo il ventesimo sorteggio annuale, la metà del capitale sociale potrebbe essei e r~ppresentato da azioni popolari nominative in mano di dìpend:~nti o di ex dipendenti delJ'impreRa o di loro eredi o di cooperative di investimento. Ma col \ ,'\ntunesimo anno le azi0ni popolari optate nel primo anno del piano di sorteggio verrebber~ riconvertite in azioni capitalistiche. Tornerebbe acconcio sospendere il pagamento del dividendo loro spettante fintanto che non fossero precienta+e alln. conversione materiale del ·dtolo rappresentativo. Co1nunque si clas~ificherebbero fra le azior:i capitalistiche assogge~~ate al rischio del ventunestmo e dei successivi sorteggi. E cosi di anno in anno acca.I: ibbe pe.r le altre azioni popolari che vel'- rebbero maturando, nell'esempio da noi fatto, il loro ventesimo anno di età. In tal modo sare:1Le garantita la continuità della rotazione degli investimenti ed il perenne avvicendamento del risparmio popolare al rispann!o capita11stico nel finanzia1nento azionario dell'ipotetica nostra « Italchimica »: l'azionariato popolare sarebbe veramente anche azionariato rotativo. 15) Il problema della selezione delle gerarchie aziendali. Negli schemi diauzi commentati, l'azionariato popolare aprirebbe periodicamente le port-~ E 378 :;a Gino Bianco del diretto investhnr.nto nt•jJe grandi imprese capitalistiche al risparmio dei rispettivi lavoratori, nonchè a quello indiretto di ogni gruppo professionale e d'ogni ceto sociale organizzato in libere cooperative, e ve lo sospingerebbe con il solo· pungolo della convenie,\ia economica, liberamente valutata dal singolo lavoratore oppure dalla collettiva volontà di risparmiatori democraticamet1te esprtr.sa nell'amministraziol'le delle cooperative d'investimento. L'azio11ariato popolare allontanerebbe dal nostr::> paese il pericolo ed i guai di un ulte-- riore capitalismo di stato; disincaglierebbe l'erario dalle sabbie insidiose delle sue attuali larghissime partecipazioni azjcnarie; sospingere boe energicamente al superamento di rerte pletoriche ed antiec0nor"1iche concentrazioni capitalistiche, nel mentre con l'automatis!llo del sorteggio periodico e dell'opzione esso instaurerebbe un'euritmica rotazione d'investimenti, demolitrlce ineso1al;fle dei feudi capita1is~ici nei grandi complessi produttivi del paese e valorizza·~rlce di me:rjtevoli uomini nuovi: il tutto con metodo di progressiva conquista, senza che 5ia neceJ,,arlo ricorrere a dannose stroncatl1re delle tradizionali form 3 di accu1nulazione e di reh1Yestime":lto del grande risparmio capitalistico. Valorizzazione di m".ritcvcii uomini nuovi: hic sùnt leones! TI grande capitalismo priva.- to, che diremo di classe, ha suoi metodi di selezione delle

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