flcato plurimo delle 200 azioni con serie dal n. 042.501 al numero 042.700, s'intenderebbero sorteggiate per l'opzione popolare le 25 azioni dal n. 042.526 al n. 042.550, mentre le restanti 175 azioni dell'originario titolo verrebbero rappresentate da un nuovo certificato di 25 azioni dal n. 042.501 al n. 042.525, nonchè da uno di 150 azioni dal n. 042.550 al n. 042.700. Il secondo espediente suscita, a sua volta, due altre obbiezioni. La prima è che con esso si concéntra su un minor numero di azionisti il rischio del sorteggio, il quale se toccasse sempre azioni singole inciderebbe con diffusione capillare. E' ovvio che siffatto inconveniente si aggraverebbe quanto più si allargasse, dalle 25 da noi esemplificate, a 50, a 75 ecc., il blocco delle azioni capitalistiche trascinate nell'opzione dal sorteggio di una di esse, e quanto maggiore fosse lo scarto fra lo indennizzo legale dovuto per le azioni optate ed il loro valore di libero mercato. Il fatto po- . trebbe giungere ad avere eco sensibile anche nei corsi di borsa a danno delle azioni rappresentate da titoli plurimi, specie alla vigilia del sorteggio. Sarebbe tuttavia facile alle stesse anonime emittenti di redistribuire in tutto od in parte fra la collettività delle azioni capitalistiche la perdita incidente su quelle sorteggiate per !'-opzione, costituendole tutte in una mutua interna ed accantonando in bilancio uno ~peciale :tondo di conguailio Biblioteca Gino Bianco destinato a coprire, totalmente o parzialmente, lo scarto fra prezzo d'opzione e prezzo, di libero :piercato. Naturalmente, un tal fondo non potrebbe essere alimentato che da quote prelevate sul dividendo spettante alle sole azioni capitalistiche. La seconda obbiezione sarebbe che l'espediente di un sorteggio anche a blocchi d'azioni, più rapidamente che non un sorteggio esclusivamente unitario, potrebbe incidere sui cosidetti pacchetti azionari di comando e provocare anzi tempo drastici spostamenti di maggioranze. L'obbiezione è fondata, ma non avrebbe che scarsissimo rilievo nel quadro della prospettata riforma del grande capitalismo, perchè l'azionariato popolare, con l'automatismo del sorteggio per l'opzione, mira proprio a demolire inesorabilmente, sebbene con gradualità, il cosidetto feudalesimo capitalistico, il quale, com'è risaputo, è fondato anche sul fatto che il regime giuridico vigente • consente la permanenza indefinita di determinate azioni· in determinate mani. Resta pertanto acquisito - a parer mio - che il sorteggio unitario, con il correttìvo della stampigliatura dei certificati multipli oppure con quella dell'eventuale estensione delle sue conseguenze a congrui blocchi azionari, come dianzi esemplificato, ridurrebbe entro limiti tollerabilissimi i suoi disturbi alla libera circolazione dei certificati plurimi di azioni capitalistiche. 367
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