no contenuto della legge istitutiva dell'azionariato popolare e sulla materia che più opportunamente dovrebbe essere lasciata in facoltà del supremo orga- ·no esecutivo della riforma. Al Comitato Economico Nazionale dovrebbe essere deferito - con le garanzie fissate dalla legge istitutiva - il compito di designare le concrete imprese alle quali applicare l'azionariato popolare, la determinazione del ritmo della rotazione azionaria per categorie d'imprese, nonchè del prezzo legale d'indennizzo alle azioni capitalistiche sorteggiate in rotazione, secondo la tecnica che in seguito vedremo. Ma sorvoliamo, in questa sede, sui non pochi problemi giuridici e giurisdizionali che esulano dal tecnicismo economico e finanziario. 4) Le imprese da sottoporre al regime dell'azionariato popolare. Problema pratico molto deHcato sarà sempre la designazione delle concrete aziende da sottopon·e ad azionariato popolare. Tra i criteri di scelta dovrebbe sempre avere massimo peso la grande dimensione dell'impresa. A tale proposito mi sia qui consentito d'esprimere l'opinione che sarebbe nocivo all'ulteriore sviluppo economico-sociale del nostro paese una riforma industriale che mortificasse direttamente od indirettamente il .sorgere delle piccole e medie imprese, di quelle imprese dove l'estro e l'operosità dell'imprenditore singolo, o dei familiari imprenditori, o dei pochi intra- ~h~ 62 ;a Gino Bianco prendenti uomini associati in impresa, costituiscono la ragione prima ed essenziale del sorgere e del prosperare di tante utili iniziative. Sarebbe deleterio per il nostro paese svigorire le piccole e medie imprese che, mentre costituiscono tuttora il nerbo più vitale della nostra economia, sono anche il più fecondo semenzaio di validi e ben selezionati imprenditori· e dirigenti. La grande dimensione d'impresa potrà risultare da vari in- · dici, quale il valore economico attuale del rispettivo capitale netto, la numerosità della maestranza, l'oggetto dell'impresa, indici i quali. a loro volta, hanno diverso valore indicativo da ' tipo a tipo d'impresa. Evidentemente una impresa molitoria potrà essere classificata di grande dimensione con una maestranza di gran lunga numericamente inferiore a quella che occorra - ceteris paribus - ad una tessi tura per eBsere classificata, a sua volta, fra le grandi imprese tessili. In concreto l'applicazione della riforma potrebbe opportunamen te iniziare dalle maggiori imprese già controllate dall'I.R.I. nonchè dai massimi altri complessi industriali, di .evidente interesse nazionale od operanti in regime di monopolio, rimasti finora estranei al nostro capitalismo di stato. E da quelle imprese, discendere ad altre meno_ grandi con pacata valuta zione di convenienza economico-sociale . Nella prospettata graduale estensione dell'azionariato rotativo, il Comitato Economico Na-- zionale potrebbe affinare i prù ..
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