Uno studio di Zerbi I tre capitalismi 1) I pericoli del capitalismo di stato in Italia. Nell'autunno 1944 venni pregato da un gruppo di amici politici di coordinare in brevi serie di conferenze talune mie idee sul modo di congegnare tecnicamente l'ammissione dei lavoratori a condividere la responsabilità della gestione ed i suoi risultati economici nelle grandi imprese capitalistiche. Iniziai allora due brevi corsi, l'uno serale, l'altro domenicale, sotto la protezione di due campanili: in quel tempo ci si rifugia va spesso anche nelle sacristie per trattare di certi temi o per lo meno cli certe soluzioni non conformiste. Da allora il tema è stato fra i miei preferiti. L'azionariato popolare o rotativo vuole offrire ai lavoratori d'ogni grado che se ne dimostrino degni per alti rendimenti tecnici sul lavoro, per fedeltà a.ll'ilnpresa, per dimostrata capacità di risparmio o per il credito di cui godano nella vita privata, il titolo giuridico per una larga ed organica partecipazione nella gestione dell'impresa alla quale prestano l'opera loro. Biblioteca Gino Bianco L'azionariato popolare 1nira inoltre a disincagliare il nostro paese dalla onerosa ambiguità in cui pencola ormai da un quindicennio fra capitalismo di stato e capitalismo individualistico, per avviarlo verso un regime di capitalismo che direi popolare, aperto non solo ai lavoratori delle grandi in1prese. ma a tutti i piccoli rispar1niatori, siano essi contadini o pubblici impiegati,. liberi professionisti od artigiani. E' infatti noto a chiunque segua le vicende del nostro s1ste1na economico che !~Italia è il paese dell'Europa occidentale dove la nazionalizzazione ci.elle imprese ha avuto n maggiore sviluppo negli ultimi quindici anni. L'I.R.I. controlla oggi circa 1'80% dell'industria annatoriale italiana, circa il 90% dei cantieri marittimi, il 100% dell'ex siderurgia .be\lica e delle ex fabbriche di artiglieria, il 40 % della siderurgia commerciale e più o meno larghe quote di qua- . si tutti gli altri rami d'industria. Inoltre lo Stato, attraverso lo I.R.I. e le banche di diritto pubblico, controlla circa 1'80% del totale dei deposi ti bancari. 357
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