impiegati e dei tecnici) oppure quando l'imprenditore, pur desiderando di essere consigliato dai lavoratori stessi sulle possibilità effettive di lavoro e sui miglioramenti tecnici da apportare all'impresa, non ha ritenuto di concedere al consiglio di gestione le necessarie informazioni economiche sui contratti in corso, sugli impegni finanziari presi o da prendere. S. ZINGALE e PARLAGRECO ]IJ)OCUMJENTJl La Commissione nominata dalla Direzione Centrale della Democrazia Cristiana per lo studio dei problemi della partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese industriali, esaminati i pareri emessi dalle Commissioni di studio regionali e provinciali e . le opinioni espresse dai competenti consultori àemocratici cristiani e dai rappresentanti della corrente cristiana in seno alla C.G.I.L. a conclusione dei lavori ed in con-· f.ormità con la risoluzione presa dal Consiglio Nazionale il 2 marzo 1945; ·sostiene: che, per aumentare l'efficienza produttiva, accrescere il rispetto della giustizia sociale e facilitare la rapida ricostruzione del Paese, è necessario conseguire un'effettiva collaborazione tra i vari fattori della produzione anche mediante la compartecipazione dei lavoratori all'amministrazione, alla conduzione, alla proprietà e quindi ai redditi delle imprese, senza pregiudizio dell'unità di direzione; propone: 1) che con accordi tra le parti si promuova: a) l'ammissione dei singoli Biblioteca Gino Bianco membri e anche dell'intera comunità aziendale dei lavoratori nella comproprietà dell'impresa: b) l'assegnazione pro-rata di congrua parte del reddito annuale dell'impresa alla comunità aziendale e a quella nazionale dei lavoratori; 2) che con immediati provvedimenti legislativi si prescriva: a) l'immissione nei vonsigli di Amministrazione delle imprese a forma sociale di adeguato numero di rappresentanti delle diverse categorie dei lavoratori democraticamente eletti per ciascuna categoria (dirigenti, impiegati, operai) ; b) la costituzione in 0gni stabilimento o unità produttiva di. Consigli di Gestione o di produzione che più propriamente dovrebbero essere denomin1iti di efficienza; afferma che questi ultimi Consigli: a) debbano essere con~ultati obbligatoriamente dalla Direzione per la predisposizione o per la modifica dei piani di lavarazione e di organizzazione, ed abbiano facoltà di controllo delle decisioni prese in detta materia; b) nelle imprese a forma individuale, siano organi per la collaborazione con l'imprenditore sia sul piano produttivo che in quello amministrativo; e) siano composti dà rappresentanti di ciascuna catego.J ria (dirigenti, impiegati, operai), da eleggersi democraticamente una volta all'anno nell'ambito della categoria stessa; d), operino come organi collegiali in riunioni periodiche, ' oppure su richiesta della Direzione dello stabilimento e della Amministrazione dell'impresa. 355
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