Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 4 - lug.-ago. 1953

b J se il consiglio di lavJratori ha una autorità uguale a quella cfegli organi tradizionali di direzione, si giunge ad una forma di diarchia aziendale e quindi alla violazione del p1 incipio della « unità di comando » che è la base di ogni organi3zazione di impresa; c) se il consiglio di la varatori ha una autorità inferiore agli organi tradizionali di direzione esso costituisce un organismo staccato dalla vita aziendale, che agisce in continuo contraddittorio con gli organi di àirezione, esaurendosi in una critica sterile e non costruttiva del loro operato, cosicché non porta un serio ed efficiente contributo alla soluzione dei problemi aziendali ... ». La corrente Demo-Cristiana sostiene che il Consiglio di Gestione (o di efficienza) come organo collegiale deve essere formato da rappresentanti delle tre categorie: operai-impiegati-dirigenti: i consigli di consulenza non possono che risulta re dalla confluenza àelle tre predette categorie che in fatto e in diritto costituiscono il complesso dei lavoratori delì'azienda. La rappresentanza deve rssere eletta nel seno delle singole categorie di appartenenza. La mozione di dirigenti di impresa cattolici Lombardi, sopra ricordata esprime che il Consiglio consultivo, debùa per la sua stessa efficacia: 1) risultare composto da lavoratori che per esperienza, capacità e rettitudine siano i più adatti pre&cindendo da criteri politici; B . 350 lu11v1.cvGaino Bianco 2) godere il favore delle organizzazioni sindacali; 3) dare affidamento di equità di giudizio nella comprensione delle diverse esigenze dell'azienda. Nella risoluzione della Co1nmissione di studio della D. C. sopra ricordata è detto: « ... d) I consigli di gesti.one siano composti da rappresentanti di ciascuna categoria (tecnici, dirigenti, impiegati, òperai), da eleggersi democraticamente una volta all'anno nell'ambito della categoria stessa; e) operino come orgaai collegiali in riunioni periodic:1e, appuri su richiesta della Direzione dello stabilimento e della Amministrazione dell'Impresa)>. I consigli di gestiondeal puntodi vistadelpensierso cialceattolico La dottrina sociale cattolica riconosce la esistenza di una stretta solidarietà tra lav0ratore, dirigente e Capo d'impresa, per il raggiungimento del fine morale ed economico dell'impresa, la quale deve rendere un servizio alla comunità, rispettando i diritti di tutti i soggetti. I consigli di gestione e di efficienza sono considerati corr.:e una forma concreta di attuazione di tale solidarietà. Attraverso una graduale attribuzione di compiti, consultivi e deliberativi e di responsabilità, essi si inseriscono, secondo il pensiero sociale cattolico, nella prospettiva del superamento del sistema produttivo salariale. La invocata solidarietà. Jeve

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