Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

fi posto » inflitta così di inarca maggiore. Dopo di allora, Giulietti non fece più politica int-2rnazionale. ,Giulietti è uno 5pecifico tutto per uso interno. Il virtuosodella scenata « Viva la liberta ! ». Con questo stesso grido, egli usci, la sera del 13 giugno 1920, dall·, Rispettabile Loggia Trionfo Ligure-Secolo Nuovo, all'Oriente di Genova: si strappò il grembiulino massonico, ne fece un rotolino, e paffete sulla faccia del Ve• nerabile: e poi se ne usci. sbattendo gli usci e gli usciolini, pim, pum, passa Giulietti, viva la libertà. I poveri fratelli, che avevan creduto fino allora di dominare nientemeno che la Federazione Marinara, e coccolavano Giulietti come il più bell'ornamento della Rispettabile Loggia, rimasero come statue di sale. Mi duole di non avere a mia disposizione il verbale della Loggia massonica. Sono certo che messo a con• fronto col resoconto del Bureau International, ne risulterebbe la completa identità di procedimento. Giulietti, che per il volgo è un impetuoso, un impulsivo, un sangue caldo, è in vece un sistematico della scenataccia, Bil 31~ _a Gino Bianco un virtuoso della cagnarn. Lo osservai più e piu volte. Quando vuole fare la scenata, tratta il suo uditorio come il canaro tratta la muta dei cani. Dà lo spunto, · piglia l'aire, alza il tono; :una le proteste e gli urli, e serio come un direttore d'orchestra sul podio, assorh,~ in sè questa ar1nonia discordante, la dirige, 1a rinforza: sicuro di dominarla, al momento voluto, colla sua gueule, che è la più forte, la più latrante di tutte: << Viva la libertà! ~. Poi non si riconosce più, · si diletta, applaude, si torce: ma mentre gli altri uomini sono ancora pervasi del furore canino da lui suscitato egli è già uon10: sottile, causidico, calcolatore freddissimo del profitto che egli può trarre· dall'oscena n1ischia. La scenata è per lui il pezzo forte, co1ne la ca valina per i tenori: e tutte le sue arti parlamentari e diplon1atiche culminano in queste eruzioni premeditate di un , 1ulcano sì, ma artificiale. Di tutte le scenate giuliettiane, l'unica che vidi fallire, abbiosciarsi con1pletamente nel gelido vuoto crea- .to attorno attorno al canaro dalla buona educazione, fu quella della Conferenza internazionale dei marinari. Era per gli stranieri. Tutte le altre, ch'egli fece e rifece

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