Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

scenata infine, cioè l'apoteosi deJl'italianità romagnola. Nella Conferenza Internazionale dei l\'Iarinai, tenuta sotto gli auspici della Lega delle Nazioni a Palazzo San Giorgio, nel giugno 1920, tutta la 4'. squisita originalità» di Giulietti mi saltò più volte agli occhi. Giulietti, rappresenlante operaio per l'Italia, si comportò in quella occasione « imperialmente », « futuristicamente »: si valorizzò, diede il modello del perfetto diplomatico dell'Italia rinnovata e dina1nica. L'ambiente era grigio, pieno di seriissimi e tetri rappresentanti padronali e operai, di cui non si sapeva se questi fossero piu protocollari e « correct '> di quelli. Il generoso romagnolo, anche in questo, fu un precursore di sistemi che altri perfezionò a Parigi e a Lo5anna. Volle far paura. Pronunciò, subito, uno sguaiato discorso di saluto, in cui amn1oniva gli armatori a star buoni, perchè altrin1enti i marinai si sarebbero presi tutte le navi. Naturalmente tutti rimasero scandalizzati, e più di tutti risero i rappresentanti operai esteri. L'inglese Mr. J. Ha velock Wilson, President of Lhe National Sailor's and Fire1nan's l} nion, un fortissimo capo sindacale, Io guardava sbalordito. M. Rivelli, segretario B 3l6 :a Gino Bianco della Federazione Nazionale dei sindacati marittimi fran-- cese, che pur gode f a111a di · violentissimo, espresse così il suo istantaneo giudizio sul collega: << Je vous plains: l' ous avez à f aire ave e un f ou ». Questi stranieri volevano subito staccarsi da ogni colleganza sindacale con uno sbardellato italiano. Precursore anche In politica estera Lontanissimi dal provare paura erano invece seccati dalla sua presenza: e glie lo facevano capire: oh, se glie lo fa cevano capire 1 Giulietti - precursore, vi dico, sempre - intuiva perfettamente che la sua politica estera non attaccava: e si rifaceva dicendo che tutti osteggiavano e isolavano la Federazione Marinara italiana, gelosi dei suoi trionfi, e invidiandole un capo come lui: la formula solita, che abbiamo udito ripetere, da a]tri, nel 1923. ~la mette conto .di riprodurre, testualmente, un tratto del resoconto stenografico del Bureau Int. du Travail. Le indicazioni sono secche e sche111atiche, ma bastano a ricostruire l'episodio, svoltosi dinanzi a rappresentanti di tutti i paesi. E' la tipica scenataccia giuliettiana; ma si potrebbe anche intitolare: << La figura dell'italiano che crede di imporsi >. ..

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