Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

tornila copie! Duecentomila copie I P~r i federa ti sparsi in tutto il mondo! Per la Fedemarina ! >>. Era stanco, un minuto, e si ricacciava sulla fronte il ciuffo, con que_l gesto ~ rivoluzionario » che piaceva tanto ai sovversivi dell'entourage dannunziano, a Fiume. Poi ripigliò ancora, con infinito disprezzo, spampanato ingenua1nente in tutte le parole: << Voialtri non capite niente. Non vedete tutta l'opera feconda che c'è da fare. Genova, un centro così! Le Riviere, tutte industrie! Ma è roba da cambiare la faccia a Genova! A vanti! Aprire strade! Ricostruire! Realizzare! Sfondare i monti! » Gestiva per segnare grandi strade rettilinee - autostrade! - aperte verso mete a lui solo visibili. La voce si trascinava rauca sulle vocali: straade, moouit: era l'invasato, l'apostolo della palingenesi sociale: Simon Mago, predicante 4. Aprire straade, sfonda are i mooonti, sì ti dico, sì! > E mi afferrò per il braccio, convulso, sbavandomi vicino all'orecchio tutto il suo amore per l'umanità. Un n1inuto di silenzio: poi, rapida, f elina, cinica, la battuta finale « Qualcheduno pagherà>. Una alzata di spalle, e una sghignazzata: lo sherleil'o di Simone Mago precipitato, o se più vi piace, la disinvolBiblioteca Gino Bianco tura del ministro dinamico per il deficit che si apr1ra come un baratro, quando la f éerie sarà finita, sotto i piedi del successore. I suoi gusti culloaril l\1a i Simoni Maghi italiani, dopo la caduta non n1uoiono: si 1nettono a tavula. Così faceva Giulictti. Nei periodi di esilio o d1 « disar1110 >>, rispunta in lui un uomo nuovo, ancora << un altro » Giulietti, diverso dai conosciuti, un'altra incarna•• zione dello spirito santo della Romagna: un Giulietti ghiottone. Di tutte le accuse di dilapidazione rivoltegli, non ne credo una: egli è troppo grande finanziere per fare il colpo sulle cento o sulle duecentomila lire dei federati: non è un « organizzatore » dei soliti. E quando si ra vvolgcva nella matassa delle sue insidie e delle sue manovre, non so quando mangiasse, e non so in qual letto mai avesse tempo a dormire; altro che bagordi! Ma poi, ogni tanto, capita va la necessità della fuga. Ci fu un lungo periodo, nel 21-22, che il mandato di cattura incon1beva su di lui per una complicata faccenda di pirateria compiuta nel porto di Genova sopra una nave russa. Ogni volta che l'arresto pareva indeprecahi309

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