o dal balcone di Piazza Belgioioso. Applausi frenetici. Giulietti, infatti, sulle calate, sui bordi, nella sua casa di Corso Oddone, ebbe se111pre il consenso del popolo, fu sen1pre vicino al cuore della nazione, per usare il frasario dei giornali ufficiosi che parlano dell'on. Mussolini. La sagra, rivoluzionario-patriottica, ariosa ed in1honitrice, è Giulietti che la inventò, quando ancora gìi altri languivano nei comizi a base di bandiere rosse, tetri e sbaccellati come una vignetta di Scalarini. ... La sua risala !...'esercizio della gueule, continuato per parecchie ore, sotio il sole, gli centu-· plica va forza e astuzia: i colori crudi e marcati delle vernici e dei pavesi, il frastuono della ciurma, e l'odore speciale dei bordi composto di sudore, di catrame, di rigovernatura di stoviglie e di vernice lo rinvigorivano. Alla sera delle sue grandi giornate, egli si sentiva tanto forte da essere completamente sincero. Accaldato come un guappo reduce dalla zuffa, egli raccontava i suoi successi con un riso gorgogliante, e gli occhi sbarrati, applicando per abitudine all'unico ascoltatorf' le seduzioni usate poche ore . priina con la folla. 308· B1L ........ "'ca Gino Bianco Il giorno 22 febbraio 1922, egli aveva spedito in Russia una nave della « Garibaldi~, 1".4.milcare Cipriani, con un carico di soccorso per le Yittin1e della carestia: aveva presieduto una grande sagra 1narinara, annunciando lui stesso, a colpi di gramn10f ono, le comparse e i nun1eri dello spettacolo. Alla sera egli mi tenne questo discorso, che io notai im1nedialamcnte con1e esempio non superabile di delirium tre1nens demagogico: « Hai veduto oggi eh? Che pasticcio, che confusione, che baracca!. .. ». Egli agitava le braccia, come per rimestare qualche enorme matassa, come per dimenare · il bastone dentro la zàngola, come per sciorinare al sole i 1nannelli di fieno. ((Ho fatto parlar tutli: Rizzo l'aff on<.latore, Serraii neutralista, una anarchica, un combattente, tutti una baracca, tutti una confusi on e, via, via, Fedemarina, fedemarina ! ~. La risata era gargantue_sca, la risata del gran pacciatore, la risata dello sbrodolone, la risata del ciccialardone: quella che, in Italia, si è con venuto di chiamare « la risata rotnagnola >>. Poi ijssò gli occhi nel vuoto, e diceva: <, Ah, come siete stupidi! Con un giornale come questo, quante cose da fare I Imporsi! Lanciarlo! Grande tiratura! Cen-
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