Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

d'imbarco e tenutarii di case di alloggio furono i veri consolatori della gente che naviga, per intiere generazioni: « consolatori » nel significato più completo, perchè trattavano il povero gabbiere sbarcato come un signore e lo circondavano di tutti quegli agi terrieri, che per un marino resteranno sempre un mistero: e lo salvavano dalle ronde, e gli davan di mano nel contrabbando, e gli curavano il bucato, e gli trovavan l'imbarco. Ebbene: la Federazione Giuliettiana fu una grande casa d'alloggio, una grande bottega da sensale di imbarchi: si inquadrò bene nella tradizione dei porti mediterranei, fu disordinata e sudicia, ma accogliente: fu piena di risse, ma i carabinieri non vi mettevano piede: taglieggiava gli stipendi con le ritenute,· ma procurava imbarchi buoni. Bisogna aver frequentato, non la nuova sede di Corso Oddone, ma l'antica di San Marcellino a Genova, per capire come la Federazione discendesse in linea retta dalle gargotte dei bassi porti; e come Giulietti sia l'ultimo glorioso consolatore della gente di niare. I suoi aiutanti che aspettavano lo # arrivo dei << bordi » per raccogliere ritenute, firme e reclami, rappresentavano un 306 B..; ,ca Gino Bianco genere di intermediari affine ai sensali, ai tenutarii, ai forni tori di tutti gli oggetti inutili che il marinaio compra nei porti: e al di sopra di essi, v'era il loro principale, Giulietti, il più bravo di tutti, che faceva la senseria per amor della povera gente e non per lucro, il terriero che sapeva come va trattata la gente che naviga: confesso re di infinite miserie, adulatore di una classe di spostati, confidente di vergogne nascoste, un tantino ricettatore: il più grande di tutti i sensali. Ed egli, come sensale, non Ii tradì mai. I suoi clienti ebbero sempre da lui più di quanto chiesero. Fu il più sottile di tutti i causidici. fu un abilissimo banchiere, fu avvocato principe: i suoi commenti al Contratto di lavoro strappato alla Commissione paritetica presieduta dall'on. Bonomi nel 1920 restano, a mio avviso, esen1pio memorabile di sottigliezza curiale. Neppure le ribotte ro1nagnole riuscivano a sospendere la sua formidabile lucidità in materia <ratl'ari. Il precursoredelle sagre Poi, dopo settilnane di discussioni a Santagostino o nelle Commissioni paritetiche che sorgevano come f ùnghi, arriva, a anche per lui

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