facesse parte della Federazione, perchè, per conto loro, essi lo avevano già da tempo retrocesso al rango di un nostromo, un po' più gallonato e un po' meglio pagato. Così, per molte altre esigenze federali. La regolamentazione del turno d'imbarchi e sbarchi, reclamato dal Giulietti per la Federazione, toglieva all'armatore ogni controllo sulla composizione degli equipaggi, ogni scelta di personale adatto a1le varie linee e alle varie navi: rompeva quella relativa stabilità di imbarco, polverizzava quella ideale unità tra la nave e il navigante, che sola può fare ìa grandezza di una marina: ma questo era ed è perf ettamente indifferente ai Co1nmendatori Brunelli, Biancardi o compagni, i quali hanno già da tempo polverizzata tutta la flotta della loro compagnia in azioni, e tutti gli equipaggi in gruppi di salariati, ch'essi passano da una Compagnia all'altra, in proporzione dei trapassi di piroscafi, cioè delle azioni. " The captaln's clgar " Costretti a battersi con un avversario come Giulietti, lo imitarono dove fu loro possibile. Credettero di poter vincere d'astuzia l'uomo forse più scaltro d'Italia. Posero solennemente delle pre8 30.Aca Gino Bianco giudiziali ad person.a1n, e poi cercarono di venire a ., contatto con lui, uno all'insaputa dell'altro. Più facile di tutto, fu ad essi tenergli dìetro nella esaltazione sistematica del marinaio italiano, della gente di mare: si gareggiò tra Giulietti e gli armatori a dire il più grande bene del n1ondo di questo miracolo, di questo fenomeno, di questo gloriosissimo eroe, che è il navigante. L'eloquenza conviviale del senatore Rolandi Ricci, per esempio, non conosce freni quando si tratta di adulare dinanzi allo sciocco pubblico i marinai d'Italia, tutti eroi. Le tradizioni della 1narina mercantile italiana, di cui il sen. Rolandi Ricci e gli altri uomini dell'armamento non sanno assolutamente niente, fioriscono sempre nei loro programmi, nei memoriali a Ciano, nelle proteste a D'Annunzio. L'ultima, e la più bella, è questa. L'invasione armata della Casa della Gente di Mare - nella mente di parecchi armatori -- avrebbe dovuto preludere al disgregamento dell'organizzazione. Ciò non toglie che pochi giorni dopo l'onorevole Luigi Luiggi, legato precisamente agli armatori che hanno tirato il colpo barbino, chieda affannosamente al Ministro Corbino se la Stella al meri-
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