siina del vero navigante di oggi ebbe il più grande successo presso Gabriele D'Annunzio: perchè prima del sovventore, prima del soccorritore in Fiun1e, il poeta , 1ide in Giulietti l'eroe della Gente di Mare, cioè della << schietta gente di bordo, razza rude che sa di salsedine e di ostinatezza >>. L'ultima lettera di D'Annunzio è un documento, di cui un tratto bisogna riportarlo: << Saluta la Gente di lYlare da parte di un marinaio che nella sua prirna giovinezza servi a bordo dei trabaccoli, pescò con le paranze doppie, tirò la sciabica. Salutala da parte del capitano di piccolo cabotaggio a cui pel suo digiuno di tre giorni bastavano tre carrube e tre bicchieri di acqua della Pescara. L'odore del catrame, l' o-- dore del sevo e della pece, mi ritorna dalla piiL lontana infanzia e mi fanno ripalpitare il cuore e dilatare i polmoni smisuratamente. Non ho io anche un cuore di buon calafato? Non sono intento io a ristoppal'e, a impeciare, a spalmare la barca sdrucita dei federati? E lo s,calpellol E la malabestia! E il mazzuolo, · chiodi e bullette! Posso io avere fede in i•oi? Aver fede in me voi potete, certo, compagni. Biblioteca Gino Bianco La salvezza non è nel vento, ma nella buona e pronta manovra, nella disciplina sagace, nel coraggio vigilante. Issa gabbie! Borda velacci pronti a rande e fiocchi! Poi ci abbraccieremo. Il vostro: Gabriele D'Annunzio ». 20 gennaio 1924. Tutto questo frasario corrisponde perfettamente alla inscenatura giuliettiana, e ai gusti della maggioranza assoluta degli italiani. Forse, il poeta non pensò mai alla reale composizione dell'equipaggio di un transatlantico. Forse, egli non pensò che sotto questo lucente coperchio, della Gente di Mare, c'erano delle molto prosaiche ripartizioni di camerieri e di dolcieri, di sommeliers e di ca1nerotti, di elettricisti e di carbonai. Vero e grande italiano, se D'Annunzio avesse pen~ato a ciò, se ne sarebbe Hisgustato: Giulietti, che conosce gli italiani, presentò a lui il mannequin dei calendari murali. L'unico modo di interessare i piccoli borghesi italiani alle sorti dei lavoratori e alle lotte del lavoro è quello di ricorrere agli espedienti della tricromia. 301
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