Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

al massimo la produzione delle loro industrie. Ed invece noi purtroppo dobbiamo constatare ogni giorno lo spirito gretto della Confindustria che lotta a spada tratta contro ogni miglioramento ai lavoratori. Contemporaneamente è indubbio che in Italia occorre una politica economica governativa che crei un ambiente favorevole all'espandersi della produzione industriale, occorre cioè che al di fuori ed al di sopra di ogni problema di pareggio di bilancio ci si arrivi a convincere tutti che la stabilità monetaria non dipende solo dalla quantità di monete in circolazione ma sopratutto daHa quantità di beni prodotti e che occorre che vi sia. un equilibrio dinamico e non statico tra l'aumento della produzione e lo aumento del potere di aC9uisto. Niente inflazione Occorre che il Governo si convinca che aumentando j salari per poter comperare la produzione esuberante non si corre pericolo di inflazione, occorre che finalmente da tutti si comprenda che è una necessità sociale ma anche economica che sempre più alti salari diano ai lavoratori il potere di acquisto _pe,- poter comperare ciò che continuamente si può produrre in maggior copia. Bib 288 Gino Bianco Solo così si potrà aumentare la produttività nelle singole aziende senza timori .Pi disoccupazione, perchè crescenti alti salari daranno agli operai la possibilità di comperare quello che viene maggiormente prodotto. Occorre cioè creare come negli .Stati Uniti quel ciclo positivo per cui il progresso tecnico è stimolato dalla domanda sempre crescente di prodotti di consumo. Ma è evidente che il Governo per creare questo ambiente produttivo deve mutare la sua poli tic a economica a cominciare dalla politica fiscale e da quella credi tizia. Bisogna cioè che le imposte colpiscano veramente le classi più abbienti e non già la produzione ed il consumo. Occorre che la cosidetta riforma Vanoni colpisca veramente i maggiori redditi e non già come purtroppo è avvenuto per la complementare colpisca prima di tutti i lavoratori. ' .Occorre cambiare la .Q.O~itica credi tizia in modo che il denaro possa circolare facilmen te senza gravare le industrie ed il commercio di costi ingentissimi che in definitiva si ripercuotono sia sui salari che sul prezzo di ven - , dita ostacolando notevolmente ogni espansione produttiva e ogni iniziativa per le nuove imprese.

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