Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

cando indirettamente disoccupazione e crisi come è pur- 1 troppo accaduto nel settore siderurgico in virtù del famoso piano Sinigallia. Con questo è bene intendersi non è che si voglia comunque contrastare il progresso tecnico ma è evidente che la politica produttivistica intesa in senso nazionale se è veramente volta a migliorare il tenore di vita di tutti i cittadini e in special modo dei lavoratori, non può restringersi al puro fatto aziendale, ma deve avere la completa visione di tutta la situazione economica. Le ripercussioni Purtroppo invece sovente si crede di migliorare la situazione economica nazionale risparmiando una minima percentuale sul costo di produzione senza preoccuparsi delle ripercussioni collegate, senza cioè creare quell'ambiente economico che possa veramente utilizzare il miglioramento tecnico. Se ad esempio noi miglioriamo la tecnica produttiva di un'azienda ma dobbiamo lasciare inalterata la sua produzione totale, abbiamo immediatamente il fenomeno dell'esuberanza di personale con conseguente licenziamento. · ,. ~ Se noi questi lavoratori non li possiamo impiegare in alSii 286 3 Gino Bianco tre imprese produttive qual'è il vantaggio che ne ha la collettività? Nessuno. Anzi si ha un netto peggioramento della situazione dal punto di vista sociale ed anche economico, perchè diminuiamo il potere di acquisto ed il tenore di vita del lavoratore licenziato che è rimasto disoccupato. Ed ecco che il progresso tecnico, che il miglioramento produttivo vengono ud essere annullati nei loro effetti, che dovevano essere benefici, dal1a nostra incapacità organizzativa nel saper utilizzare le maggiori possibilità produttive. Ed inutiimente gli economisti che purtroppo dirigono la nostra economia continueranno a parlare il loro sorpassato linguaggio scientifico che la pratica condanna, perchè in definitiva la situazione che essi non sanno risolvere ci dice che siamo su una stra - da sbagliata. Tanto è vero che in sostanza l'unica soluzione che essi continuano a propugnare per risolvere la tragica situazione italiana è in definitiva la emigrazione e cioè la perdita per sempre delle unità lavorative che noi non sappiamo come utilizzare proficuamente. Oppure si continua a parlare di esportazione ed il tragicomico è che tutti i paesi continuano a parlare di

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