Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

to, e l'impegno contro la, sua resurrezione; vi è altresì, diffusa ed affiorante specialmente nelle disposizioni della parte prima,· la polemica contro il presente, e l'impegno per la sua graduale trasforrnazione. Questo è un punto che finora non sembra essere stato inteso nel suo valore essenziale. La Costituzione Italiana è la consacrazione di una rivoluzione politica già compiuta, la instaurazione della repubblica democratica sulle macerie della monarchia fascista: e numerose sono le disposizioni dalle quali traspare la polemica ancora viva contro questo passato. Ma la Costituzione italiana è altresì il documento di una rivoluzione sociale, meglio -che mancata, non ancora compiuta: non compiuta nel presente, ma promessa per l'avvenire.; essa significa dunque non soltanto la condanna passata in ·giudicato di un regime politico che non esiste più, ma altresì la condanna in futuro di un regime economico che esiste tuttora. Questo è il 'singolare carattere della nostra Costituzione (e di tutte le moderne costituzioni che contengano disposi- - zìoni programmatiche sui cosiddetti « diritti sociali ») : che esso non è soltanto un bollettino di vittoria contro i privilegi politici già1 ttavolti col crollo della dittatura, ma alBit 270 a Girio Bianco, tresl un piano di battaglia contro i privilegi economici sui quali tuttora è costruita la società in cui viviamo. La nostra Costituzione dà il fedele r:tratto di una società in trasformazione, che non può sopravvivere così: già le più doloranti ingiustizie vi si trovano denunciate; e molte disposizioni programmatiche di essa sembrano fatte · per indicare, come nei piani edilizi, le zone di risanamento, destinate prima alle demolizioni e poi alle ricostruzioni. Questo è avvenuto perchè la Assemblea costituente, sorta nella speranza del popolo non solo per registrare una rivoluzione politica già avvenuta, ma altresl per aprire il varco ad una rivoluzione sociale ancora da avvenire, si accorse, dopo un anno di lavoro legislativo, che per questo secondo compito non le bastavan le forze; e allora dovette limitarsi a consacrare in una serie di norme programmatiche questa promessa di· trasformazione sociale, e ad affidare ai legislatori dell'avvenire l'adempimento di questo impegno. Basta leggere al lume di questa avvertenza, quasi si potrebbe dire contro luce, le disposizioni della Costituzione, a cominciar dalla prima (e specialmente quelle che si riferiscono ai rapporti economici e sociali), per accorgersi che in queste for-

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