Lettere ai Lavoratori - anno II - n. 3 - mag.-giu. 1953

cetto di inferiorità. Il lavoratore -deve essere dunque moralmente elevato, e ciò è, ritengo, elemento attivo alla 1base del progresso americano. Non basta trattarlo .bene - un oratore ha usata la espressione « si trattano bene le be- . stie» - ma bisogna « ingra- - narlo » nell'azienda. I numerosi sistemi di aumenti di compensi non hanno dato che risultati spesso contrari, n-è può parlarsi di un operaio interessato alla direzione della azienda: egli stesso non lo desidera e non ne ha del resto la competenza. Bisogna invece che il lavora tor e sia aff er1nato, sollecitato e premiato nell'ambito del proprio lavoro e del proprio ramo di attività. Pertanto bisogna offrirgli soddisfazioni materiali, morali ed intellettuali ad un te1npo. La pratica E come .nella pratica reale? 1) dando competen2!1 al lavoratore esperto e responsabile di sceelic.ce e di proporre i suoi oollaboratori; · ·2) dando libertà ai componenti di una «equipe» di ripartirsi compiti e funzioni; 3) interessando il lavoratore con la partecipazione agli ·utili della produzione. Biblioteca Gino Bianco I •Ciò è applicato quasi universalmente in Germania ove è aggiunta una partecipazione agli affari, quando si tratta di mercanzie difficilmente esitabili. La Migros di Zurigo si sta pure orientando a una partecipazione del personale ai benefici dell'azienda. Le com- ~nesse ricevono, ad esempio, 38·0 franchi al mese, cui va aggiunto un premio del 3 % su le cifre -complessive de,gli affari del magazzino, premio che raggiunge una media di 45 franchi al mese. Tutto ciò è estremamente pratico e và meditato in Italia, dove pure si sono determina te o si stanno determi - nando presso grosse aziende commerciali forme analoghe di interessamento dei lavoratori al maggior incremento di affari dell'azienda. Tutto ciò è umano, e soprattutto « economico » perchè significa incrementare l'attività de.ll'a1:ienda stessa mct tendo in valore ed o rendimento tutto l'enorme potenziale umano che è racchiuso in ogni lavoratore. ,occorre però il buon lavoratore, ·preparato nella tecnica che dal mestiere si richiede e preparato soprattutto nella sua personalità umana di lavoratore. Ed ecco la esigenza della preparazione professionale, 329

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